veleni-a-porto-torres-pili-and-ldquo-una-vergogna-la-prescrizione-si-riapra-il-processo-and-rdquo

"Prescrizione e condono tombale sulle bonifiche sono un attacco dei poteri forti all'ambiente e alla Sardegna. Il Governo non deve coprire questa vergogna. Il reato ambientale a Porto Torres è ancora in essere, le mancate bonifiche costituiscono la conferma che l'inquinamento esiste e si sta perpetrando. Tutti i dati, compresi quelli forniti alla Camera dallo stesso Governo, confermano che l'inquinamento persiste. Per questo occorre reiterare le denunce, far ripartire il processo. Non può prescriversi un reato che è ancora in essere. Il governo deve cancellare quello scempio normativo contenuto nel decreto Destinazione Italia che regala agli inquinatori di Porto Torres un vero e proprio condono tombale sulle bonifiche. L'Eni cacci i soldi per pagare e fare le bonifiche".

 Lo ha detto il deputato di Unidos Mauro Pili presentando alla Camera una serie di atti parlamentari per riaprire il caso Porto Torres e bloccare il condono tombale delle bonifiche.

   Il deputato ha chiesto con un'interrogazione urgente al Governo di riavviare l'iter processuale per il danno ambientale nell'area di Porto Torres "considerato che – ha scritto Pili nell'atto parlamentare – sono in essere tutti gli elementi continuativi del reato di inquinamento di falde, specchi acquei e terreni. Far finta di niente e adagiarsi sulla prescrizione significa essere complici di coloro che hanno inquinato e continuano ad inquinare. Per questo motivo se il Governo non è complice di questa situazione deve immediatamente attivarsi con la denuncia penale e dall'altra attivando il codice ambientale per quanto riguarda il risarcimento del danno. In questa direzione deve essere lo stesso governo ha farsi artefice della modifica del decreto Destinazione Italia che contempla proprio nel caso di Porto Torres il condono tombale delle bonifiche.

Dopo oltre dieci anni di ritardi, pretesti, ricorsi vari, fuga dalle responsabilità, sotterfugi e persino prescrizioni, l'Eni continua a sottrarsi con la complicità di molti soggetti".