multipiano-zedda-ai-tempi-dell-and-rsquo-opposizione-and-ldquo-preoccupato-quando-si-scava-vicino-alle-mura-and-rdquo

I dubbi di Zedda sul multipiano. Nero su bianco nel verbale della seduta del consiglio del 1° dicembre 2010 e diffusi dal comitato di Italia Nostra. Lo pubblichiamo integralmente, ricordando che le ultime indagini del sottosuolo (concluse solo qualche mese fa) hanno dato il via libera al progetto:

 

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Io vorrei fare un ragionamento con l’Assessore, con lei Presidente, con gli altri colleghi, su alcuni elementi, partendo da un quadro più generale arrivando al particolare.  Su questo progetto ho una serie di dubbi, invidio i colleghi che hanno solo certezze e mi  auguro che quei colleghi, che hanno tutte queste certezze, non mi riferisco a lei collega Serra,  abbiano letto la delibera, perché la delibera dice qualcosa.

Noi, innanzitutto, abbiamo chiesto dei finanziamenti, abbiamo ottenuto attraverso un  bando POR 2000/2006 dei finanziamenti, per un sistema coordinato di parcheggi di scambio e  di trasporto meccanizzato nel centro storico, finalizzato allo sviluppo di sistemi di mobilità  collettiva e alla riduzione dell’utilizzo delle autovetture private nell’ambito del centro storico.

Noi, in teoria, dovremo, vista la città dall’alto, sapendo anche alcuni problemi che  abbiamo, cioè abbiamo un problema relativo a flussi di traffico in ingresso in città nelle diverse  direttrici, cioè la 130, la 131, l’asse viario che conduce da Pula verso Cagliari, quello di viale  Poetto e Quartu, abbiamo un problema di 200.000 veicoli in ingresso al giorno. 

Questo è il problema che noi abbiamo circa il congestionamento del traffico in città, cioè tanti cagliaritani che sono andati a vivere fuori, che oggi devono raggiungere la città, costretti a farlo con mezzi privati, devono congestionare il centro della città.

Per eliminare questo problema, cioè il traffico all’interno della città, non è sufficiente  mettere un multipiano nel centro storico della città, perché via Cammino Nuovo e via Santa  Margherita sono centro storico, Assessore, non è che quella zona della città, piazza Yenne, via  Cammino Nuovo, la zona sotto le mura sia estranea ed esterna al centro storico.

Allora a me convincono le perplessità, che anche l’Assessore ha sollevato, circa un  progetto che è un minimo invasivo in quell’area Colleghi, vi invito a leggere, anzi a rileggere la delibera con attenzione, vi sono stati dei  problemi circa la tenuta delle mura, sia delle mura che insistono su via Cammino Nuovo, sia delle mura che insistono su via Santa Margherita, cioè abbiamo già avuto dei problemi sulla  tenuta statica di quelle mura.

Andare ad incidere con un progetto, io ho piena fiducia negli uffici  dell’Amministrazione Comunale, mi preoccupo però molto quando, siccome tutti sono uomini  e ognuno può commettere degli errori, delle sottovalutazioni, delle cose non previste, si  interviene con quindici metri, venti metri di scavo attaccato alle mura del Castello, sapendo che  persino storicamente il Castello ha subito dei crolli, non su quel versante, ma sull’altro  versante, che hanno prodotto addirittura morti nella storia della città.

Mi riferisco al versante che dà sul terrapieno. Io invidio il collega Masia che ha tutte le  certezze circa uno scavo attaccato alle mura, che non produrrà nessun danno alle mura, tutto  rimarrà come prima, niente è stato modificato, l’ambiente rimane così; però ci dice sempre la  delibera (basta leggerla, collega Masia) che quella zona è anche interessata da qualche rischio  idrogeologico.

Allora anche lì un ulteriore problema, che interviene il PPR circa interventi in quella  zona, che ancora siamo in una fase per cui non abbiamo ottenuto la valutazione di impatto  ambientale su questo progetto, cioè siamo in una fase di incertezza su tante questioni che  dovrebbero essere preliminari, anche su una visione di insieme del traffico e di come eliminare  traffico dalla città.

Per quanto riguarda l’esempio portato di Perugia, io chiedo ai colleghi di andare a  guardare quando quel progetto a Perugia è stato pensato e quando poi è stato realizzato.  Il progetto di Perugia ormai ha trent’anni, se non di più, è un progetto datato, io mi  porrei il problema non di ispirarmi a quello che fu, ma di guardare a quel che sarà, ponendomi  io, volendo intervenire in questo modo, come precursore, guardando al futuro, avendo il  progetto più innovativo e meno invasivo nel centro storico.

Uno dei progetti di questo tipo, ad esempio, è a Spoleto, anche Perugia non è Cagliari;  Cammino Nuovo, la zona del parcheggio dove oggi insiste già il parcheggio a vista, per  arrivare in Castello, che non è una rocca inaccessibile perché c’è un ingresso dalla parte dei  Giardini Pubblici, c’è un altro ingresso dalla parte, c’è un ingresso a Buoncammino, c’è  un’uscita dalla parte di via Costituzione, c’è un’altra uscita dalla parte dei parcheggi, saranno  tre minuti a piedi e c’è la possibilità di utilizzare bus, nav etta elettrici o incentivi sull’utilizzo  del taxi elettrico per raggiungere Castello, quindi non è una rocca inaccessibile.

Mi porrei il problema di non far arrivare, invece, le auto nel Largo Carlo Felice, nella via Roma, quindi chiederei un maggiore approfondimento.

Concordo con l’Assessore e ripeto la richiesta di riportare il progetto, per capire dove  insiste questo progetto e che cosa comporta visivamente, sulle mura e in quella zona, e  ragionare a un livello più generale di come eliminare le auto dalla città, non solo dal centro  storico, quanto più possibile e poi, semmai, intervenire laddove necessario con parcheggi di  questo tipo.

Grazie.