Elena Ledda è la donna sarda 2014. Il premio, istituito dal Lioness club di Cagliari, le verrà consegnato domani mattina alle 11 nella sala consiliare del Comune dal sindaco, Massimo Zedda. Nel 2012 e 2013 rispettivamente i premi sono andati a Daniela Ducato e Rossella Urru. "Sono onorata – ha sottolineato -. Un passaggio di testimone dal mondo della green economy e della cooperazione a quello della musica legata all'impegno civile e alla salvaguardia delle identità, a partire da quella sarda e anche negli anni passati la scelta è caduta sempre su grandi donne.
Sono in ottima compagnia". Elena Ledda riceverà dunque la targa d'argento destinata da 28 anni a donne che nei loro vari campi hanno dato lustro alla Sardegna. Inciso ci sarà un pensiero: "Grande interprete della musica sarda fra tradizione e innovazione". "Straordinaria interprete, ha portato nel mondo la sua personale rilettura della ricca tradizione musicale sarda" con queste parole la presidente del Lioness club Cagliari, Mariella Piras Mantovani, ha motivato la decisione di premiare la cantante e ricercatrice.
"Difficile sintetizzare in poche righe la figura di un'artista come Elena Ledda – ha concluso -, molto legata alla sua terra e, al contempo, aperta ad interagire con altre culture e con diversi mondi musicali".
Ci sono due candidature sarde nella lista Tsipras alle prossime elezioni europee. E sono entrambe "rosa". Si tratta di Maria Elena Ledda e Simona Lobina.
Figurano nella lista "L'altra Europa per Tsipras", presentata oggi a Roma e capeggiata dal leader della sinistra europea e presidente del partito greco Syriza.
Maria Elena Ledda è una cantante molto conosciuta, e non soltanto in Sardegna. Proprio domani sarà premiata dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, come donna sarda del 2014. L'artista è originaria di Quartu Sant'Elena e ha collaborato con i più importanti cantautori internazionali, da quattro anni è direttore artistico del Premio Andrea Parodi, riservato alla world music.
Altro nome sardo in lista nel collegio Sicilia e Sardegna è quello di Simona Lobina. Laureata in Lingue all'Università di Cagliari, è un'insegnante precaria di lingue. Militante di Rifondazione comunista, è da sempre in prima linea nelle battaglie sociali, soprattutto contro la privatizzazione dell'acqua, e per la parità di genere.