Potrebbe essere un quattro-due-cinque la "formazione" scaturita dalle consultazioni per la nuova Giunta regionale, che si chiudono oggi con il faccia a faccia tra la delegazione del Pd e il governatore in pectore, Francesco Pigliaru. Due assessori sarebbero indicati dal presidente: sicuramente quello alla Programmazione (che dovrebbe andare a Raffaele Paci, collega economista del Crenos) e forse Trasporti, uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale appena conclusasi. Quattro assessori andrebbero al Pd, che potrebbe reclamare l'Industria, ma anche la Sanità e i Lavori Pubblici, mentre gli altri cinque andrebbero agli alleati: due a Sel e uno Centro Democratico, Partito dei Sardi, Pdci-Prc e Rossomori.
In questa fase rimarrebbero a secco i partiti che hanno un solo consigliere nell'Assemblea sarda. Questi però potrebbero avere una "compensazione" nel momento in cui verranno eletti i presidenti e vice presidenti delle sei commissioni consiliari.
Nel frattempo bocche cucite sulla composizione della Giunta e sull'indicazione per presidente del Consiglio regionale da parte della delegazione del Pd – formata dal segretario Silvio Lai, dal capogruppo in pectore, Gianfraco Ganu, dal vice capogruppo in pectore, Pietro Cocco, dai deputati Siro Marrocu e Gian Piero Scanu – poco prima delle consultazioni con Pigliaru. Prima dell'ultimo incontro con i partiti della coalizione c'è stato anche un tentativo a vuoto di depistaggio della stampa, che si è presentata prima dell'arrivo della delegazione nella sede di via XX Settembre.
"Siamo qui per ribadire il sostegno del partito al presidente per la legislatura che sta per iniziare – ha spiegato Lai – e vogliamo incentrare la massima attenzione ad alcuni temi importanti, come la giustizia sociale e il lavoro".