Una catena umana in viale Marconi per continuare a far mantenere i riflettori accesi su Sardegna Uno. Quarantuno giorni di sciopero, tredici i licenziamenti annunciati. Due numeri per riepilogare la situazione di crisi dell'emittente tv: questa mattina Css, Presidio di piazzale Trento, Sardigna Natzione, il comitato di Salvatore Usala e altre associazioni hanno organizzato un sit-in davanti alla sede di Sardegna Uno. Nei prossimi giorni girerà per la città un camion "vela" con una maxi-scritta: "Tredici licenziamenti, Sardegna 1 tv chi c'è dietro? Giù la maschera!". Per il 6 marzo è fissato un incontro tra sindacati e azienda per provare ad arrivare a una soluzione.
"Lotteremo – ha detto Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione – fino alla fine per salvaguardare i lavoratori dell'emittente e di tutte quelle realtà isolane che rischiano la chiusura".
All'attacco anche il Presidio, che ieri aveva esposto uno striscione di solidarietà al Bastione. "Deve essere garantito – ha detto Giacomo Dessì, del movimento di piazzale Trento – la pluralità dell'informazione". Volantini sono stati distribuiti in viale Marconi da dipendenti e manifestanti per richiamare l'attenzione.
Al sit-in ha partecipato anche Salvatore Usala, malato di Sla e portavoce delle battaglie dei malati gravi in Sardegna e nel resto d'Italia. "Questa situazione – ha detto Usala – è una cosa indegna". Venerdì prossimo i lavoratori – informa la Cgil – incontreranno il senatore del Pd, Ignazio Angioni.
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