Rilancio della Fiera internazionale e un progetto per aprire finalmente un fronte verso il mare: presentato dalla Camera di commercio un piano per ottenere anche la modifica, in questo senso, del piano regolatore del porto di Cagliari. Un sogno, quello di unire il recinto della Campionaria con la realizzazione di un ideale ponte verso l'acqua, che ora sembra più vicino: per una rassegna così importante un'opportunità in grado di aprire nuove strade e inediti mercati.
A breve – è stato annunciato questa mattina in una conferenza stampa dal presidente dell'ente Giancarlo Deidda e dal segretario Luca Camurri – sarà stipulato con la Regione il rinnovo della concessione dell'area della Fiera. E potranno partire interventi di ammodernamento e di sicurezza nei padiglioni di viale Diaz. Tutto questo per dare una rinfrescata all'immagine e rafforzare le potenzialità della struttura e della rassegna che si apre a fine aprile. La dotazione finanziaria prevista è di 4,8 milioni ripartiti nel prossimo triennio.
La Camera di commercio di Cagliari mette in campo 12 milioni di euro per studiare i reali bisogni delle aziende del sud Sardegna e aggiunge 4,2 milioni per i nuovi progetti per le imprese. Lo hanno annunciato i vertici dell'ente camerale del Largo Carlo Felice, il presidente Giancarlo Deidda e il segretario generale Luca Camurri, questa mattina in una conferenza stampa.
"Un'iniezione di fiducia – è stato spiegato – per il sistema in un momento in cui soprattutto le realtà medio piccole faticano a sopravvivere. La nuova linfa che deriva dalle quote dei diritti annuali versati dalle imprese viene restituita al mercato con progetti mirati".
Sei le linee strategiche per l'operazione rilancio. Uno, lotta all'abusivismo e alla contraffazione: già operativa una stretta collaborazione con le forze dell'ordine, a breve sarà attivo uno sportello legalità. Due, inserimento in azienda dei giovani: ci sono già accordi con Università e istituzioni scolastiche per far incontrare ragazzi e imprese. Tre, internazionalizzazione delle imprese con accompagnamento all'estero e inserimento nei mercati. Quattro, valorizzazione delle eccellenze dell'agroalimentare, anche approfittando della occasione offerta da Expo 2015. Cinque, rilancio di Cagliari come destinazione turistica e riqualificazione del centro storico e del fronte mare. Sei, favorire l'accesso al credito delle imprese al collasso per mancanza di liquidità.
Nell'ultimo anno – i dati sono aggiornati al 31 dicembre 2013 – secondo quanto rileva il Centro Studi dell'ente del Largo Carlo Felice, si è registrata una crescita del numero delle società cooperative (3 per cento) e di capitali (3,7) rispetto al 2012.
"Un dato molto significativo – ha sottolineato il presidente dell'Ente Giancarlo Deidda – perché cresce l'impresa strutturata a discapito di quella individuale, spesso nata unicamente dall'esigenza di trovarsi un impiego. Si è capito che l'unica possibilità consiste nel separare il capitale privato da quello dell'azienda". Il turismo appare come l'unico settore economico in crescita (3,1 per cento) mentre tutti gli altri indicatori hanno segnato tassi negativi (in media -2 per cento).
Il 50% delle imprese della provincia di Cagliari si concentra tra commercio, turismo trasporti, assicurazione e servizi. Il 10% del totale delle imprese é costituito da giovani che si occupano in prevalenza di nuove tecnologie, turismo, assicurazioni, credito e servizi alle aziende. E il 25 per cento delle imprese è "rosa": presenza femminile soprattutto nel commercio, nel turismo e in agricoltura. Il 6 per cento delle attività è costituito da stranieri che si occupano di commercio. I dati evidenziano che un quarto delle imprese iscritte cessa l'attività nell'arco dei primi tre anni di vita.
Le costruzioni hanno registrato una sensibile riduzione nel numero di imprese (-2,5%) e di addetti (-6,2%). In calo anche gli operatori commerciali: -4 per cento.