"Nel pieno svolgimento di una campagna elettorale in cui tutti i candidati affermano a gran voce di voler difendere la cultura e l'identità sarde, il Museo Nivola è costretto a chiudere i battenti. È di ieri la notizia del drastico taglio (più del 50%) dei finanziamenti al museo da parte della Regione, finora principale ente sostenitore". E' quanto denuncia, in un comunicato, la Fondazione Nivola.
"Le opere di Costantino Nivola, artista sardo trapiantato a New York ma sempre tenacemente legato alla sua isola, nel 1990 hanno trovato – grazie alla generosità della famiglia e all'impegno delle istituzioni locali e regionale – una sede permanente nel paese natale dello scultore, Orani. Quelle opere potrebbero dover varcare di nuovo l'Atlantico qualora il Museo non abbia più i mezzi per accoglierle, preservarle e valorizzarle. Il provvedimento regionale – spiega la Fondazione – renderà da domani impossibile coprire le spese minime di gestione del Museo (accoglienza, sorveglianza e manutenzione) paralizzando irrimediabilmente l'attività della Fondazione.
Tutto questo avviene in un momento cruciale per l'esistenza del museo che, avendo di recente concluso un ampliamento delle proprie strutture e collezioni e rinnovato organi direttivi e comitato scientifico, si apprestava ad iniziare una nuova fase di attività. Pur tra le difficoltà derivanti da precedenti tagli e omissioni della Regione e di altri enti finanziatori, il Museo aveva predisposto strumenti di programmazione e una vasta rete di collaborazioni. Stupisce il fatto che la Regione, dopo aver investito ingenti somme nel nuovo edificio museale, faccia mancare alla Fondazione i mezzi per sostenerlo e quelli per sviluppare ogni azione culturale".
"Non si tratta di una presa di posizione vittimistica o ricattatoria – spiega il presidente della Fondazione Nivola, Giulio Chironi – ma della semplice realtà dei fatti: saremo costretti a licenziare i dipendenti e a chiudere i battenti. Se l'amministrazione regionale non ritornerà sui propri passi il Museo Nivola cesserà di esistere, proprio nel momento in cui stava per avviare una nuova fase di radicamento nel territorio e di proiezione internazionale".