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Tredici dipendenti di Sardegna Uno hanno ricevuto oggi la raccomandata con la lettera di licenziamento collettivo. Si tratta della metà dei lavoratori dell'emittente televisiva regionale (26 in tutto). I destinatari sono cinque giornalisti, quattro tecnici della messa in onda, due dell'area produzioni, uno dell'area tecnica e un amministrativo. Il primo incontro per l'avvio della mobilità dei dipendenti della Tv è già stato fissato per lunedì prossimo, 10 febbraio, nello studio del legale dell'azienda, l'avvocato Giuseppe Macciotta.

La Fnsi e l'Associazione della Stampa sarda respingono con fermezza i licenziamenti a Sardegna Uno Tv e denunciano "un atteggiamento aziendale che ancora una volta scarica sui lavoratori il peso di una gestione inadeguata, nonostante i rilevanti contributi pubblici regionali e statali incassati sotto varie forme".

In una nota, il sindacato dei giornalisti ricorda che "i lavoratori di Sardegna Uno hanno subìto per due anni il Contratto di solidarietà che ha ridotto il loro stipendio del 33%. Ma neppure questo è bastato. Anzi si sono dovuti rivolgere alla magistratura per il mancato versamento dei contributi al Fondo integrativo ed ora è in corso una indagine della Procura della Repubblica. Il nuovo atto aziendale non è, a questo punto, più un'operazione solo di carattere giuslavoristico o socio-economico. Una verifica sulla catena storica delle responsabilità sarà inevitabile. A tutto questo l'Azienda ha risposto con il silenzio, facendo saltare con un pretesto anche l'incontro convocato dal Prefetto di Cagliari per un esame della situazione".

"Fnsi e Associazione della Stampa Sarda denunciano ancora pubblicamente l'azione di crumiraggio del direttore della testata che, nonostante lo sciopero dei giornalisti, assieme ad un solo collega, manda in onda il Telegiornale, evidentemente incompleto, creando un pregiudizio grave all'immagine dell'Azienda. Il sindacato dei giornalisti, nel manifestare totale solidarietà ai lavoratori colpiti dal provvedimento, attiverà, di concerto con i sindacati confederali, gli strumenti legislativi consentiti e metterà in campo tutte le iniziative necessarie per far rientrare un provvedimento che non solo danneggia l'emittente, ma crea un pregiudizio grave sul mantenimento del pluralismo nell'informazione in Sardegna". 

Il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha chiesto il blocco immediato dei licenziamenti di 13 lavoratori di Sardegna Uno. Cappellacci – è detto in una nota della Regione- "si è attivato per avere tutti gli elementi sull'improvvisa svolta negativa della vertenza dell'emittente".
“Solidarietà ai lavoratori di Sardegna 1. Non è accettabile che si spenga così una voce". Così il candidato presidente del centrosinistra alle regionali del 16 febbraio, Francesco Pigliaru, commenta su Twitter le notizie sull'avvio della procedura di mobilità per 13 persone.