guerra-nel-mondo-indipendentista-rottura-tra-a-manca-e-irs

 

Scontro interno al mondo indipendentista, tra Irs e A Manca pro s'indipendentzia, dopo le divisioni che hanno portato ad una frammentazione delle varie anime all'interno dei singoli schieramenti in campo per le regionali del 16 febbraio in Sardegna.
 

Gli attivisti di Indipendentzia Repubrica de Sardigna spiegano che la scelta di sostenere Francesco Pigliaru "è stata presa dopo un'attenta analisi del momento contingente e del ruolo che in questa fase può avere iRS". Una scelta che "è prima di tutto politica e di responsabilità. Allo stato attuale, infatti – sostengono – Pigliaru rappresenta il candidato con maggiore credibilità, che fa riemergere una robusta solidità culturale dopo 5 anni di una completa assenza di un'idea sulla Sardegna del futuro".

Dura la replica del movimento A Manca che parla di "virata opportunista del movimento Irs", annunciando di voler chiudere i rapporti politici con questa formazione rea di candidarsi "in collegamento con quell'agglomerato di partiti coloniali chiamato 'centro sinistra', tra cui primeggia il 'partito-stato' Pd". In più rivolge indirettamente un appello agli attivisti di Irs perchè concentrino i voti verso i loro candidati.

Nell'analisi di Irs, la novità politica di queste elezioni è che "per la prima volta tutte le istanze portate avanti in dieci anni di battaglie politiche e sociali saranno portate all'interno del Parlamento sardo". "Siamo consapevoli che la conquista di tutti gli strumenti di sovranità, dall'energia alla fiscalità fino ai trasporti, è un processo che non potrà prescindere dal raggiungimento di una piena indipendenza – sostengono gli indipendentisti guidati da Gavino Sale – Per raggiungere tale obiettivo la Sardegna ha bisogno di un governo che ne riformi le istituzioni in senso sovranista guidando l'Isola fuori dalle sabbie mobili della crisi. Per questo chiediamo a tutti i sardi di sostenerci. Per portare l'indipendentismo al governo e sconfiggere Cappellacci".

"Il movimento di liberazione nazionale è una cosa seria e richiede coerenza – replica A Manca – I partiti italiani e le loro clientele vanno smantellati e non rimpinguati di nuova linfa con l'illusione di entrare nella stanza dei bottoni per cambiare le cose. Il futuro dell'indipendentismo non risiede certamente nell'entrismo filo colonialista ma sta invece nell'apertura a 360 verso la società sarda e le sue esigenze produttive, morali ed umane più profonde e nella costruzione di un percorso unitario, serio, democratico e coerente dell'indipendentismo sardo".