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Si è avvalso della facoltà di non rispondere il consigliere regionale Mario Diana (Sardegna è già domani, ex capogruppo del Pdl), interrogato questa mattina in carcere a Oristano dal Pm Marco Cocco. Diana, arrestato il 6 novembre nella inchiesta bis sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna, si è limitato a rilasciare una breve dichiarazione spontanea su cui, però, anche le difese tengono il più stretto riserbo.

Il magistrato, che coordina l'inchiesta della Procura di Cagliari sul presunto utilizzo illecito dei soldi pubblici, si è recato questa mattina a Oristano, accompagnato dal luogotenente dei carabinieri Mariano Natale e dal maresciallo della GdF Luca Erriu, i due investigatori che lo affiancano nella complicata indagine sui fondi. La Procura aveva deciso di sentire Diana dopo le due lettere che il consigliere regionale ha inviato ai colleghi di palazzo. Nelle missive, inviate nelle scorse settimane dal carcere, Diana si diceva vittima di "un processo mediatico e sommario che senza alcuna pietà ha distrutto ogni cosa, facendo di me il peggiore dei criminali", accusando i colleghi di non essere intervenuti per "impedire o attenuare il linciaggio mediatico".