sondaggio-unione-sarda-cappellacci-in-testa-altissima-la-percentuale-di-non-voto-e-indecisi

Il presidente della Regione Sardegna uscente Ugo Cappellacci batte tutti in fatto di notorietà, Michela Murgia riscuote ampia fiducia, e nelle intenzioni di voto si delinea una corsa a tre: Cappellacci-Pigliaru-Murgia. Sono, a grandi linee, i risultati del primo sondaggio sulle elezioni regionali del 16 febbraio in Sardegna commissionato da L'Unione Sarda a Datamedia.

   Secondo quanto riporta oggi il quotidiano sardo, agli occhi salta un dato preoccupante: l'indice di chi è indeciso e di chi non ha intenzione di votare è altissimo, pari a 54, superiore alla somma dei candidati a governatore.

   Sono il sondaggio, realizzato tra l'8 e il 9 gennaio scorsi su un campione di mille persone intervistate, nelle intenzioni di voto in testa c'è Cappellacci con il 17%, seguito dal candidato del centrosinistra, l'economista sassarese Francesco Pigliaru, con il 15, e dalla scrittrice oristanese Michela Murgia (11%). Per quanto riguarda la notorietà, il governatore uscente ha un indice di 80, la Murgia di 65 e Mauro Pili, deputato ex Pdl e in corsa alla presidenza della Regione (incaricato già ricoperto prima di Cappellacci) con il movimento Unidos, con 50. Per quanto riguarda la fiducia, in testa la Murgia con un indice di 48, seguita da Cappellacci (45) e Pigliaru (35). 

 "Questo risultato non mi sorprende: so in quante case siamo entrati in questi mesi, so in quanti paesi abbiamo fatto incontri e conosco una per una le aziende, le associazioni, le cooperative e le famiglie che abbiamo visitato per ascoltarne la voce".
 
Così Michela Murgia, sulla sua pagina Facebook, commenta i risultati del sondaggio
commissionato dall'Unione Sarda a Datamedia in vista delle regionali del 16 febbraio, in cui la scrittrice sarda candidata alla presidenza della Regione risulta prima per la fiducia e seconda in notorietà.  Michele Murgia, mentre accusa Ugo Cappellacci di confondere la Sardegna "per un ring di pugilato", sottolinea poi il percorso che la coalizione di Sardegna possibile ha compiuto in questi mesi e come sia necessario per i sardi trovare il coraggio di compiere scelte diverse. 
 
"Ci siamo presi cura delle loro domande e anche delle loro risposte – afferma – che spesso erano efficaci e sorprendenti. Perché quelle voci entrino a far parte di un governo capace di fare le scelte giuste è necessario un passo ulteriore: abbandoniamo tutti l'indecisione, il senso di impotenza, la rabbia contro le istituzioni e anche la paura del cambiamento. Investiamo la nostra speranza in un progetto nuovo, onesto e interamente nostro".
   Pensiero finale su Twitter: "Il mio avversario non è Cappellacci: sono i 60 anni di malgoverno di cui lui è solo l'ultimo figurante".