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Stanno attraversando il valico di Rafah i 27 italiani rimasti bloccati nella Striscia di Gaza per alcuni giorni. Erano entrati giovedì 2 gennaio e avrebbero dovuto ripartire per l'Italia domenica 5. Inizialmente erano 34, ma alcuni erano riusciti a rientrare nei giorni scorsi. Fanno parte della delegazione "Per non dimenticare… il diritto al ritorno", che ha portato aiuti all'ospedale di Al Awda.

Tra loro Stefania Boi, collaboratrice sarda dell'Ups (Unione province sarde). "Stanno lasciando il territorio palestinese", fa sapere il responsabile del coordinamento di Brindisi di Puglia-Palestina, Pino Marella, che è in contatto telefonico con il gruppo, di cui fanno parte anche i pugliesi Domi Sbiroli e Francesco Lussone. "Dopo le formalità di rito al terminal palestinese – spiega – entreranno nel terminal egiziano, che dista poche centinaia di metri".

   "La delegazione ha lasciato Gaza City alle ore 5.30 di questa mattina – riferisce ancora Marella -. Se non ci saranno altri impedimenti, per le 18 dovrebbe lasciare il confine di Rafah e attraversare per 350 chilometri il deserto del Sinai verso il Cairo, dove arriverà in nottata".

   "La lentezza delle operazioni alla frontiera – aggiunge Marella – è dovuta alla presenza di centinaia di persone che attendono da mesi di uscire da Gaza per i più svariati motivi, ma soprattutto perché Rafah è l'unico contatto con il mondo esterno di questa terra assediata e martoriata".