Alla vigilia del consiglio nazionale del Psd'Az che dovrà decidere le alleanze alle elezioni regionali del 16 febbraio dopo la rinuncia forzata da parte di Francesca Barracciu (eurodeputata Pd), che aveva aperto la strada ad un allargamento ai Sardisti della coalizione di centrosinistra, il presidente della Regione uscente, Ugo Cappellacci, tende nuovamente la mano ai Quattro Mori.
Dopo oltre quattro anni da alleati il centrodestra cerca così di recuperare il Psd'Az che aveva lasciato la maggioranza criticando aspramente il suo operato. Sino la settimana scorsa i Sardisti erano ferventi sostenitori della vincitrice delle primarie del centrosinistra, mentre oggi, con il riavvicinamento del Partito dei Sardi e dei Rossomori, la bandiera Sardista sembra più lontana dal centrosinistra, ancora alla ricerca di un candidato governatore alternativo all'eurodeputata democratica.
Oggi è lo stesso governatore, alla ricerca del bis per il governo della Sardegna, a provare a ricucire lo strappo chiedendo al Psd'Az una riflessione sui programmi prioritari e ricordando la "serie di battaglie" combattute insieme e "che hanno visto in prima linea la bandiera dei Quattro mori: dalla lotta contro i signori del mare alla nuova continuità territoriale, dalla lingua sarda alla zona franca".
"Se é vero che vi sono state delle criticità, – sostiene Cappellacci in una nota – é altresì vero che più forti, più alti e anche più appassionanti sono stati i momenti e i motivi di coesione di una compagine che ha saputo interpretare in concreto un autentico spirito autonomista, che non ha avuto il timore di ribellarsi dinanzi alle prevaricazioni di chi rappresenta interessi esterni alla nostra Isola ed allo Stato centrale fino a esaminare la possibilità di rivedere le ragioni dell'appartenenza ad esso".