Sale la preoccupazione tra i sindacati e i lavoratori delle imprese d'appalto dello stabilimento Alcoa per la procedura di licenziamento collettivo. Procedura che da gennaio potrebbe portare all'esodo delle maestranze, circa 200, attualmente in cassa integrazione e alla loro collocazione nelle liste di mobilità facendole uscire da quello che viene considerato il circuito produttivo.
Per questo motivo i sindacati hanno deciso di lanciare un appello agli imprenditori affinché per i prossimi quattro mesi venga rinnovata la cassa integrazione. ''Siamo molto preoccupati per quanto sta succedendo – spiega Roberto Forresu, segretario della Fiom Cgil – soprattutto perché se dovessero andare avanti i licenziamenti collettivi per i circa 200 operai che operavano negli appalti Alcoa vorrebbe dire uscire dal circuito produttivo con l'inserimento in mobilità''.
Un fatto che i sindacati vorrebbero scongiurare. ''Vorremmo capire a che punto è la vertenza generale e la trattativa – prosegue Forresu – per questo motivo però chiediamo agli imprenditori di fare uno sforzo di qualche mese''. Guarda alle istituzioni regionali e nazionali Daniela Piras, segretaria dei metalmeccanici della Uil che manifesta forte preoccupazione. ''Anche un'azienda ha annunciato l'avvio della procedura per la messa in mobilità dei lavoratori – spiega – è necessario che i progetti di cui si è parlato, bonifiche comprese, vengano messi in piedi. E devono arrivare anche risposte sullo stato della vertenza''.