Chi si aspettava da Renato Soru una parola chiara sulla sorte della candidata del Pd per la presidenza della Regione, Francesca Barracciu, è rimasto deluso.
A Tramatza, chiudendo i lavori di una riunione "aperta a tutte le componenti del Pd" (ma affollata soprattutto di Soriani), l'ex governatore ha ammesso l'esistenza di una questione Barracciu che potrebbe costare la sconfitta alle prossime elezioni regionali, ma non ha detto quale è la sua posizione a proposito.
Non ha detto se continua a sostenere la sua candidatura, ma non ha detto neanche se la candidata scelta con le primarie deve fare un passo indietro. Non l'ha attaccata, ma non l'ha neanche difesa. Si è limitato a dire che il problema esiste, visto che il segretario regionale Silvio Lai ha chiesto di risolverlo al segretario nazionale Matteo Renzi, che invece finora non si è voluto accollare questo fardello.
Eppure la questione Barracciu è stata il tema centrale del dibattito di quasi tre ore seguito alla relazione introduttiva del sindaco di Villasimius Tore Sanna, che pure non aveva fatto alcun accenno al problema. E tutti quelli che hanno affrontato il nodo hanno chiesto più o meno esplicitamente all'europarlamentare di fare un passo indietro per dare al Pd una possibilità di vittoria alle prossime regionali
Una vittoria che comunque per Soru è possibile. "Possiamo e dobbiamo vincere – ha chiarito – se non altro perché altri cinque anni di governo Cappellacci sarebbero esiziali per la Sardegna".