Cagliari, città delle fontane.
Con piazze, giardini, slarghi e angoli di strade impreziositi da cascatelle, giochi d'acqua, luci e musica, in un trionfo di stili mediterranei. Con l'acqua salata del Mare Nostrum che vi sgorga e zampilla con tutta la sua magica energia. L'idea di trasformare il capoluogo sardo nella "Città delle Fontane" arriva dal cuore della City londinese. E' venuta a Maurizio Loche, affermato avvocato sardo con studio legale associato nel Regno Unito e referente legale del Consolato Britannico. Il suo progetto, a costo zero per la città, è tutto nero su bianco, documentato, con tanto di copyright depositato che ne attesta il diritto esclusivo.
Il sogno? Realizzare a Cagliari e nella sua area vasta una serie di fontane e interventi urbanistici a corredo, quanti sono i Paesi europei, africani e asiatici che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Ciascuna opera dovrà essere pensata seguendo gli stili architettonici di ciascun Paese. Una sorta di patchwork cucito con interventi di architetti, ingegneri, artisti di ciascuna nazione, la quale si fa carico dei costi di realizzazione dell'opera.
"Cagliari con questo progetto diventa il cuore pulsante del Mediterraneo, forte della sua posizione baricentrica – afferma Maurizio Loche – accogliendo idealmente nel suo grembo le varie realtà accomunate dall'acqua, quel Mare Nostrum veicolo di pace, scambi economici e convivenza tra culture diverse. Nell'idea originaria ogni piazza, con la sua relativa fontana, ospita una vetrina permanente delle eccellenze e delle tipicità di ciascuna nazione". Il progetto dell'avvocato sardo trasforma Cagliari in una città immediatamente riconoscibile in tutto il mondo attraverso il simbolo delle fontane. "Un luogo che – spiega – pur conservando gelosamente i suoi connotati originari accoglie un intreccio di architetture bizantine, ottomane, moresche, coloniali, ancora fantasie architettoniche spagnole, motivi sardi e tanto altro ancora".
Le fontane diventano una metafora del dialogo interculturale e d'amicizia tra i popoli. "Un immaginario vaso comunicante dove scorre non solo l'acqua del nostro mare ma la storia millenaria dei paesi che si affacciano sulle sue varie sponde – aggiunge ancora Loche – Attorno a cascate e zampilli immagino tante microcittà all'interno di un'area metropolitana più vasta dove l'aria profuma di curry, harissa, couscous, paella, mirto, elicriso. Immersa nei suoni e nelle atmosfere esotiche con i piccoli bazar che esibiscono pregiate stoffe e sete variopinte e infiniti preziosi articoli di artigianato. E ancora il cinema, la letteratura, la fotografia…insomma il meglio della cultura di ciascun Paese". Cagliari l'ottava meraviglia del mondo? Un'affermazione ricorrente nei numerosi commenti ricevuti. Maurizio Loche abbozza un sorriso: "Sarebbe bello se così fosse. Intanto questa idea si coniuga con la candidatura della città a Capitale della Cultura europea per il 2019. Non solo, sarebbe auspicabile che l'Italia presentasse il progetto all'Expo di Milano 2015 poiché ne sposa totalmente le linee guida e conferisce alla nazione un prestigio senza pari", aggiunge. Per ora l'ideatore va avanti, forte del sostegno ricevuto: nel suo sito www.lefontanedelmediterraneo.com sono arrivate già 5000 mail. Beppe Severgnini, Susanna Tamaro, Simonetta Agnello Hornby, per citarne alcuni, sostengono con entusiasmo l'iniziativa che valorizza Cagliari, la Sardegna, l'Italia e il Mediterraneo. "Il motore di questa idea è il mio grande amore per Cagliari con tutte le sue potenzialità inespresse – sottolinea Loche – un porto al centro del Mediterraneo, baciata dal mare dal sole e battuta dai venti, circondata dall'acqua e dai colli".
Un progetto ambizioso. Ma Maurizio Loche ha deciso sposando un celebre detto arabo di "lanciare il cuore lontano e rincorrerlo"