C'è anche il leader dell'Udc sardo, Giorgio Oppi, già parlamentare e più volte assessore regionale, tra i nuovi indagati dalla Procura di Cagliari nell'inchiesta sull'utilizzo dei fondi destinati ai gruppi politici del Consiglio regionale della Sardegna. Questa mattina le forze dell'ordine, su richiesta del pm Marco Cocco, hanno perquisito la sua abitazione. Tutte le perquisizioni di questa mattina non hanno riguardato il Consiglio regionale, ma case e uffici in vari centri dell'isola.
Apprezza il lavoro della magistratura e si dice certo di aver utilizzato i fondi dell'Udc a soli scopi politici e istituzionali. Giorgio Oppi, leader in Sardegna dell'Unione di Centro, si difende e non demorde.
"In relazione alle perquisizioni odierne, posso dire che ben vengano queste iniziative della magistratura – sottolinea il consigliere regionale da oggi indagato per peculato – In questo
momento storico, di estrema difficoltà per numerosissime famiglie, sono apprezzati i controlli ancora più stringenti in ordine all'uso delle risorse pubbliche. Per quanto riguarda la mia posizione, confermo di aver dato tutta la mia disponibilità e collaborazione, come del resto, ho sempre fatto".
"Iniziative simili – spiega – non possono non essere apprezzate da chi può dire con certezza di non aver mai utilizzato fondi pubblici incompatibili con la finalità della legge, ma soltanto per finalità politico istituzionali. La migliore conferma – conclude Oppi – è data dal fatto che, al di là delle chiacchiere da bar, essendo circostanza facilmente riscontrabile dai documenti in Consiglio regionale, durante le ultime legislature, benché dovute, ho sempre rifiutato di
percepire sia la diaria, sia i rimborsi chilometrici".