Potrebbe cadere il diritto di prelazione da parte dello stato per l'acquisto dell'isola di Budelli. La commissione Ambiente della Camera ha infatti espresso parere favorevole ad un emendamento che modifica il testo della Legge di Stabilità che prevedeva appunto il diritto di prelazione da parte dello Stato per riacquisirla. Lo afferma Legambiente: "scelta saggia ed equilibrata. I 3 milioni destinati al riacquisto andranno alla bonifica de La Maddalena". Ora si attende il parere della commissione Bilancio.
"È incomprensibile il blitz del Partito Democratico in Commissione Ambiente per cancellare, con un emendamento, la possibilità di acquisire nel patrimonio pubblico l'isola di Budelli". Lo dichiara Gennaro Migliore, presidente dei deputati di Sel – "Nonostante le 100mila firme raccolte dalla petizione popolare, nonostante la disponibilità del presidente dell'Ente parco dell'arcipelago de La Maddalena ad esercitare il diritto di prelazione e, soprattutto, nonostante l' investimento necessario per acquisire la proprietà pubblica sia di soli 2,9 milioni di euro, si preferisce fare un favore a un ricco banchiere neozelandese. Sarebbe gravissimo – sottolinea Migliore – se per una cifra così esigua, pari all1% di quanto speso per il G8 fantasma della Maddalena, si preferisse non esercitare il diritto di prelazione. Chiediamo che le forze democratiche del Parlamento ci ripensino e, invece di favorire interessi di parte, lavorino per acquisire come bene pubblico un patrimonio dell'umanità come l'isola di Budelli, l'isola della spiaggia rosa".
Grazie al nuovo provvedimento votato oggi in commissione Ambiente della Camera, se la commissione Bilancio confermerà ora il parere – spiegano il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, e il presidente di Legambiente Sardegna, Vincenzo Tiana – i 3 milioni di euro che sarebbero stati destinati all'inutile acquisto di Budelli verranno utilizzati per la bonifica dei fondali della Maddalena e per lo sviluppo delle aree marine protette della Sardegna".
"L'ambiente si può e si deve difendere anche quando è in mano ai privati, a cui lo Stato deve saper imporre regole di tutela – aggiungono -. Destinare risorse pubbliche all'acquisto di Budelli, oltre a risultare incoerente rispetto alle effettive priorità ambientali del territorio del parco, indeboliva gli stessi istituti di tutela già messi in campo dallo Stato. Aspettiamo ora la decisione finale della commissione Bilancio – concludono – che ci auguriamo confermi il parere espresso dalla commissione Ambiente per una vittoria del buon senso e della difesa dell'ambiente".