È trascorsa senza ulteriori emergenze la prima nottata dopo la violenta ondata di maltempo che ha messo in ginocchio parte della Sardegna e spazzando via la vita di 16 persone. Nelle zone maggiormente colpite dall'alluvione durante la notte non si sono registrate ulteriori situazioni di pericolo, nonostante si siano verificate precipitazioni di lieve entità. Il maltempo, quindi, sembra aver concesso una tregua, ma l'allerta meteo non è rientrato.
La Protezione civile tiene costantemente sono controllo la situazione. Durante la notte sono, comunque, proseguite le ricerche dell'unico disperso, una persona a Onanì che sarebbe stata trascinata via dalla furia dell'acqua. Il bilancio delle vittime è rimasto invariato, mentre si è abbassato, e probabilmente si abbasserà nelle prossime ore il numero degli sfollati, passati da 2.700 a 2.300.
Intanto il capo della Protezione civile Franco Gabrielli interviene sulle polemiche riguardo ai ritardi dell’allterta. "Basta con le polemiche pretestuose. La Protezione civile ha diffuso l'allerta meteo 12 ore prima delle precipitazioni e lo ha trasmesso alle prefetture e alla regione, che a sua volta deve allertare i comuni. Chiedete a questi enti cosa hanno fatto. Ribadisco ancora una volta – ha aggiunto Gabrielli – che il sistema di allertamento nazionale fa riferimento allo schema costituzionale: lo stato dà le direttive, le regioni le norme di dettaglio. Alcune regioni non si sono ancora dotate di un piano di pianificazione degli interventi. Ed io ripeto che le previsioni sono importanti, ma se non c'è pianificazione, tutto è inutile. Basta allora con le polemiche pretestuose. E si sappia che intorno al sistema nazionale di protezione civile lavorano ogni giorno centinaia di persone, con passione e professionalità. Sono inutili incresciose polemiche costruite sul nulla".
Oggi sarà data sepoltura a dieci delle sedici vittime dell'alluvione e si lavora alla ricerca dell'unico disperso – ha aggiunto – e per dare assistenza agli sfollati e a chi si trova in situazione di difficoltà. “Prevediamo”, ha aggiunto Gabrielli, “che in giornata un buon numero di persone possa far rientro nelle proprie case lì dove l'acqua si è ritirata. Quanto al rischio di nuove precipitazioni”, ha concluso, "continuiamo a seguire le previsioni con i meccanismi propri, e se sarà necessario, daremo come al solito gli avvisi di criticità 12 ore prima di eventi previsti come significativi".