C'è una prima vittima del maltempo che sta flagellando la Sardegna. Si chiamava Vannina Figus, di 64 anni, la donna trovata morta nella sua casa allagata a Uras. Il marito, invece, è stato tratto in salvo e portato al Pronto Soccorso. Ora è ricoverato all'ospedale San Martino di Oristano in ipotermia.
La salma della donna invece è stata trasportata in Municipio, in attesa dell'arrivo del medico legale. La tragedia si è consumata questa mattina quando sul piccolo paese dell' Oristanese si è abbattuto un vero e proprio nubifragio. Ma la drammatica scoperta è stata fatta solo questa sera quando i familiari dei due coniugi, non avendo più notizie, hanno dato l'allarme. Quando i soccorritori sono arrivati nella casa allagata, hanno trovato la donna già morta.
Nel tardo pomeriggio ha smesso di piovere ma a Uras – paese dell'Oristanese isolato dalla pioggia con strade e ferrovie chiuse – la situazione è ancora di grande emergenza. Non ci sono feriti o dispersi, ma stanotte alcune decine di persone non potranno dormire nelle proprie case invase dall'acqua. Molti trascorreranno la notte nella palestra comunale dove in queste ore si sta allestendo un centro di prima accoglienza.
Da Cagliari stanno arrivando un quarantina di brandine che in questo momento si pensa possano essere sufficienti, anche perché diverse famiglie hanno trovato ospitalità presso amici o parenti. Il paese rimane comunque quasi inaccessibile. Molte strade nella parte bassa che guarda verso la ferrovia sono allagate e impraticabili, nei punti più critici l'acqua ha raggiunto i due metri di altezza. I tre principali accessi sono allagati e presidiati dalle forze dell'ordine e anche i residenti hanno qualche difficoltà a raggiungere le proprie abitazioni nelle vie del centro dove comunque la situazione non è critica. Per portare in salvo le persone nella case allagate sono dovuti intervenire i vigili del fuoco e la forestale con i loro mezzi anfibi.
Situazione drammatica anche nel Nuorese: ponti crollati, carreggiate di strade venute giù, fiumi in piena straripati, interi paesi isolati, centinaia di allagamenti, campagne diventate acquitrini. Sfiorata la tragedia tra Onanì e Bitti: un allevatore di 51 anni è stato travolto e portato via da un fiume in piena, sotto lo sguardo del figlio, che si è subito salvato aggrappandosi ad un albero, mentre il padre dopo essere stato trascinato dalla furia dell'acqua per diversi metri, è riuscito poi a mettersi in salvo.
Situazione ancora critica nel Villacidrese, una delle aree della Sardegna maggiormente investita dal ciclone Cleopatra. Nel municipio di Villacidro opera da questa mattina una unità di crisi per l'emergenza, coordinata dal sindaco Teresa Pani e composta dai tecnici del Comune, dal comandante della stazione carabinieri, dalla Protezione civile del Medio Campidano. Una decina di famiglie, quasi tutte con bambini piccoli, sono state evacuate dalle loro abitazioni rurali nelle campagne di Villacidro. Carabinieri e Protezione civile hanno dovuto utilizzare gommoni nautici per raggiungere le case e mettere in salvo le persone. I soccorritori si sono dovuti calare fino al ventre nell'acqua torbida che allagava le stanze per portare fuori i più piccoli e qualche anziano per poterli poi mettere al sicuro con i gommoni.
L'intera zona industriale si è trasformata in un immenso lago di acqua e fanghiglia. A San Gavino allagata e chiusa la stazione ferroviaria, con i treni bloccati sui binari. In paese la centrale via Roma si è trasformata in un grande fiume e numerosi negozi sono finiti sott'acqua.