Oggi ad Arborea il secondo laboratorio delle idee di Sardegna Possibile col "Manifesto sul cibo", nell'ambito del percorso attraverso le comunità che cooperano alla stesura del programma della coalizione, che si presenterà alle prossime elezioni regionali, utilizzando lo strumento degli Open space technology (Ost). Per Michela Murgia questi incontri, ed i prossimi che si terranno su temi legati alla salute e al territorio, rappresentano "le vere primarie di Sardegna Possibile. Questa è una fase di confronto e lavoro sui temi più rilevanti per l'isola. Ci piace pensare che la cosa più importante sia ragionare sui temi e sulle idee".
Le idee scaturite dall'incontro oristanese, che ha puntato sulla sovranità alimentare dell'isola, "saranno il tesoro prezioso – ha aggiunto Murgia – per chi andrà a progettare le scelte sulla filiera alimentare che oggi rappresenta solo il 4% del Pil sardo ma che ha tutte le potenzialità per diventare l'economia trainante dell'isola".
Operatori del settore, piccoli allevatori, specialisti e cittadini comuni si sono ritrovati nella sede del Palazzo dello sport per discutere di agricoltura ed economia e per rispondere alla domanda "come fare del cibo la nostra economia?". Oltre 20 i gruppi di discussione che hanno affrontato la tematica da diversi punti di vista. Daniele Corbini ha proposto, fra gli altri, l'argomento "azioni possibili per rendere la filiera del grano un polo di eccellenza". Per Daniele, mugnaio di Tempio Pausania, uno dei problemi maggiori consiste nella scarsa informazione fornita al consumatore: "il prezzo non è una certificazione di qualità. Il consumatore non ha le informazioni necessarie per scegliere un prodotto di qualità, per cui a volte acquista un prodotto scadente a un prezzo più alto".