Ha riportato gravi ferite un trauma cranico e numerose ustioni, Giancarlo Fiadini, il geometra di 68 anni, originario di Napoli ma residente da anni a Cagliari, coinvolto nell'esplosione avvenuta questa mattina in un villino all'interno di una azienda agricola a Chia.
Si trovava da solo in casa e probabilmente proprio lui stesso stava distillando l'alcol per produrre acquavite. Le sue condizioni sono ancora gravi. E quando miglioreranno – ha riportato una profonda ferita alla testa e numerose ustioni in diverse parti del corpo – dovrà spiegare ai carabinieri della Stazione di Domus de Maria cosa è accaduto, dovrà dire cosa stava facendo con l'alambicco poi esploso.
L'uomo, dipendente della ditta Cerit, proprietaria del terreno e del villino teatro dell'incidente, è uomo di fiducia della società. Quasi giornalmente si recava a Chia per controllare la proprietà e per sbrigare altre faccende della Cerit, che gestisce altri terreni e immobili nella zona.
Questa mattina intorno alle 8.30 potrebbe essere stato lui stesso ad accedere l'alambicco, che si trovava in un magazzino accanto al villino, per distillare l'alcol: in casa non c'era nessuno. Una distilleria abusiva per la produzione di piccole quantità di acquavite. L'uomo si sarebbe poi spostato nella loggia chiusa, esterna al magazzino, dove è stato raggiunto dalla deflagrazione. Un boato fortissimo avvertito nitidamente dai vicini di casa, un'esplosione violenta che ha fatto crollare le pareti e il tetto della loggia e ha scaraventato all'esterno il geometra.
Dopo un volo di alcuni metri, l'uomo è finito a terra, battendo la testa su una pianta e perdendo i sensi. Sono stati i vicini a far scattare l'allarme. Il ferito è stato trasportato al Brotzu, ma successivamente i medici hanno deciso di trasferirlo in elicottero nel centro specializzato nelle ustioni a Sassari. Le sue condizioni sono gravissime. In giornata è stato sottoposto ad un intervento in neurochirurgia e nelle prossime ore inizierà il lavoro degli specialisti del Centro. Fiadini ha ustioni di secondo grado e terzo grado sul 30% del corpo. La prognosi è riservata.
