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Garanzie anche finanziarie da parte della Regione e del Governo sulla trattativa tra Alcoa e Klesh per la cessione dello stabilimento di Portovesme; marcia indietro sui licenziamenti collettivi se la multinazionale statunitense presenterà richiesta per un altro anno di cassa integrazione; corsi di formazione per i lavoratori delle imprese d'appalto e accelerazione sulle bonifiche inserite nel Piano Sulcis. Questi i punti qualificanti emersi dal confronto al Mise. L'esito dell'incontro è stato comunicato ai 300 lavoratori in presidio davanti al ministero. Ora è in corso un'assemblea per decidere se gli operai rientreranno in Sardegna o manterranno un presidio permanente in attesa del prossimo vertice.

"La novità importante di oggi è che abbiamo istituito uno schema di garanzie reciproche tra Alcoa e l'acquirente che consentono la ripresa del negoziato". Così il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, al termine dell'incontro per lo stabilimento di Portovesme. "L'esecutivo continua la ricerca di aziende interessate, ma al momento l'interlocutore è Klesh" su cui continuano le verifiche, afferma il sottosegretario. "L'altra novità – aggiunge – è la procedura per usufruire del secondo anno di cassa integrazione straordinaria per i dipendenti Alcoa", conclude De Vincenti invitando le imprese dell'indotto ad aderire all'iniziativa per la Cig che sarà aperta presso la Regione Sardegna.

Alcoa si dichiara disponibile a riprendere il confronto con Klesch e la Sfirs, farà da garante sugli aspetti economici della vendita, inoltre la sostenibilità del piano industriale sarà verificato da un advisor esterno nominato dalle due società.    Il 6 novembre ci sarà incontro in Regione  per prorogare gli ammortizzatori sociali per l'indotto e il 13 novembre un nuovo appuntamento al Mise per una verifica sull'andamento della cessione e l'applicazione del piano Sulcis.

“ Finalmente riparte il negoziato, interrotto da giugno'', dichiara il segretario nazionale Fim Cisl, Marco Bentivogli, “è opportuno che sia al più presto reso noto e avviato il confronto sul piano industriale di Klesch e che la fase negoziale conclusiva e approfondita si avvii urgentemente. A questo proposito”, aggiunge, “è deprecabile la totale inadempienza della regione Sardegna per quanto riguarda le infrastrutture e la portualità e le bonifiche, elementi pre-condizione per qualsiasi investitore per arrivare nel Sulcis''.

    ''Alcoa cessi il proprio comportamento ostativo alla ripresa industriale e occupazionale del sito sardo'', aggiunge il il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini che sollecita la Regione Sardegna a farsi ''carico da subito per intervenire sulla drammatica situazione che sta coinvolgendo  tutto l'indotto collegato all'Alcoa dove sono già partite le prime lettere di licenziamento dal 1/1/2014.''

Michele Carrus, segretario regionale della Cgil sarda ha sottolineato che “deve essere coinvolta l’Enel per la fornitura dell’energia, vera materia prima di questa fabbrica”, aggiungendo che “è indispensabile che la Regione predisponga un piano esecutivo per le bonifiche e per le infrastrutture, nelle quali devono essere impiegati ditte e lavoratori degli appalti”.

La Cgil ha dunque sollecitato un accordo di  programma che garantisca l’intera filiera del ciclo dell’alluminio nel territorio e, nel frattempo, in attesa che Alcoa ritiri i licenziamenti, ha chiesto che i lavoratori restino in ammortizzatori sociali per il tempo necessario al riavvio, non solo i diretti ma anche quelli degli appalti.