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E' stata pubblicata sul sito della Regione la delibera sull'approvazione preliminare del "Piano Paesaggistico dei Sardi" approvata venerdì scorso dalla Giunta nel corso della seduta tenuta a Sassari.

   Ancora non disponibili, invece, le specifiche delle modifiche del Piano contenute negli elaborati allegati al provvedimento che, come fa sapere l'ufficio stampa della Regione, "saranno presto pubblicati sul sito istituzionale, compatibilmente con i tempi tecnici".    I primi già disponibili sono i repertori dei beni paesaggistici. Seguiranno gli atlanti, le cartografie e le norme, dalla relazione generale dell'aggiornamento e revisione del Ppr alle norme tecniche di attuazione".

"Come si fa ad approvare la delibera di venerdì in grande spolvero e non avere le carte pronte il lunedì? Non si può che considerare una presa in giro: on line la delibera, con le discutibili considerazioni di presidente e assessore, ma senza il cuore della revisione del Ppr, tutti gli allegati e le cartografie".  Lo denuncia il segretario regionale del Pd, Silvio Lai, commentando la pubblicazione sul sito istituzionale della Regione della delibera di approvazione preliminare della revisione del Piano paesaggistico della Sardegna (Pps).

   "Il solito bluff, come quelle cose che hanno le gambe corte – attacca l'esponente democratico – Scoprire le carte è obbligatorio e anche rapidamente, perché uffici tecnici, amministratori, operatori e imprese non possono aspettare e seguire la politica degli annunci di Cappellacci".

Secondo Lai, "giocarsi ora la carta autonomista sulla pelle dei sardi, è troppo comodo, soprattutto a fine legislatura. La memoria selettiva di Cappellacci gli fa dimenticare che nella sua scheda elettorale c'era 'Silvio Berlusconi Presidente' e che ai sardi si è presentato accompagnato da cotanto sponsor. E' lui, poi, che va a Roma da Alfano, Lupi e Tajani, salvo poi accusare gli altri di aver ammainato la bandiera dell'autonomia. Non basta – conclude il segretario del Pd – infilare la parola 'sardi' o 'zona franca' nei propri discorsi per autocertificarsi autonomista e men che meno autonomo".