Al grido di "Io ci sono, non voltateci le spalle" sono scesi in campo i disabili del progetto lavor@bile. In una ventina si sono ritrovati questa mattina sotto la sede del Consiglio regionale, in via Roma, alcuni con le loro sedie a rotelle, per dare vita ad un sit-in. Chiedono di poter tornare al lavoro ed essere stabilizzati nei Centri per l'Impiego.
"Nel 2008 – spiega Ermelinda Delogu di Sassari – siamo stati assunti con un progetto regionale mirato per disabili nei Centri per l'Impiego delle Province. Siamo andati avanti di proroga in proroga, poi nel 2012 ci hanno lasciato a casa ingiustamente e nel silenzio di chi doveva vigilare sulla nostra situazione. Ci hanno privato dei nostri diritti lavorativi acquisiti con regolare selezione pubblica. Dopo anni di silenzio e di ingiusto precariato, ora siamo senza lavoro e ci costringono a mettere in piazza la nostra disabilità per difendere un nostro diritto".
Ermelinda Delogu è giunta da Sassari per sostenere la battaglia assieme ai suoi colleghi. Tra loro c'è anche Matteo Contu, 36 anni di Assemini, costretto su una sedia a rotelle. "Lotto per riavere il mio lavoro e non mi do per vinto – assicura – Non si può buttare via la professionalità acquisita, spero che ci ascoltino". In un documento distribuito ai passanti si legge: "Abbiamo atteso troppo tempo in silenzio e sopportato la discriminazione che l'Agenzia regionale del Lavoro vuol ancora continuare a farci vivere".
I manifestanti mettono l'accento sull'applicazione dei contratti. "Sono contrari a ogni logica di legge del lavoro a partire dal non riconoscimento della disabilità e della professionalità acquisita negli anni di servizio presso i Csl – sottolinea Delogu – Siamo qui per sensibilizzare la Regione co-responsabile con le Province di quanto accaduto, affinché si ponga fine a questa ingiustizia che riguarda 55 lavoratori sardi". Domani alle 17 una loro delegazione sarà ricevuta dall'assessore regionale al Lavoro Mariano Contu.