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"In questo momento difficilissimo per la Sardegna la politica può ripartire soltanto ponendosi con forza la questione morale. La richiesta di condanna e il rinvio a giudizio del presidente della Giunta Ugo Cappellacci, l'avviso di garanzia al candidato del centrosinistra, Francesca Barracciu, e i cinquanta rinviati a giudizio o indagati per i Fondi ai gruppi consiliari non possono passare sotto silenzio e devono spingere la classe dirigente sarda a un profondo esame di coscienza". E' quanto afferma il vicesegretario dell'Idv Salvatore Lai.

   "Pur essendo totalmente garantisti e auspicando che gli interessati possano dimostrare la propria innocenza – sottolinea Lai – non possiamo non notare l'estrema gravità di questa situazione che rischia di compromettere il già precario rapporto tra cittadini, istituzioni e politica. Questi fatti stanno accadendo infatti durante una profonda crisi economica e sociale che viceversa rende quanto mai necessaria in Sardegna una buona politica che si occupi realmente dei sardi. La politica è chiamata a questo punto a difendere, anche con scelte difficili, i principi di legalità e di giustizia e trasparenza. Per questo motivo i militanti, gli iscritti e tutti gli elettori devono pretendere dai partiti, Idv compresa, liste e incarichi senza conflitti di interesse e senza ombre di qualsiasi natura: liste a prova di toga".