E ora Santa Vitalia si ribella. Ma niente disgrazie: passa direttamente alle vie legali. Proprio lei, proprio la Santa in persona, “Santa Vida de Serrenti nata nel I° secolo d. C., martirizzata il 14 novembre del 120 d. C: nell’anfiteatro romano di Cagliari e residente in Serrenti presso la chiesetta campestre in piazza Santa Vitalia”. Con questa miracolosa intestazione arriva una denuncia/querela, protocollata dall’amministrazione del paese, nella buca delle lettere di Procura della Repubblica, Prefetto, carabinieri e organi di stampa.
Nel mirino c’è il sindaco di del paese Luca Becciu, reo, stando alle accuse della martire, di aver sospeso i festeggiamenti per la patrona e di non aver scortato il simulacro con la fascia tricolore durante la processione religiosa, come tradizionalmente avviene. La festa si è svolta comunque, la sicurezza è stata garantita dal maresciallo dei carabinieri e dal presidente della pro loco, ma la scossa di terremoto nel centro del Campidano ha avuto pesanti ripercussioni politiche causando perfino le dimissioni del primo cittadino serrentese.
La lettera replica puntigliosamente alle motivazioni che hanno spinto il sindaco Becciu a sospendere le autorizzazioni per i festeggiamenti, soprattutto smentisce l’accusa circa la mancata sorveglianza sui varchi che, a dire della Santa, erano presidiati costantemente (escluso quelle previste dal regolamento). Negata anche la contestazione che il primo cittadino avrebbe denunciato ai suoi danni da parte di un gruppo di facinorosi. Stando al documento, alla denuncia si associano il, parroco don Antonio Pilloni, il presidente della Pro loco, i dipendenti comunali e le forze dell’ordine.