Il nome è tutto un programma, soprannominata dal relatore come legge porcellum non è altro che la nomina dei parlamentari da parte di pochi capipartito, che impongono i candidati per Camera e Senato e che spesso sono distanti dalle problematiche dei territori nei quali sono eletti. Una legge voluta dal Governo Berlusconi e mai cambiata da nessun governo negli anni successivi, forse perché a tutti serve scegliere i propri candidati allineati e mai liberi di esprimersi in contrasto con le decisioni del vertice.
La Sardegna negli anni ha eletto il pugliese Lello Di Gioia per il Pd, il quale non conosceva la condizione economica e sociale della nostra terra al punto che disse che la crisi economica colpiva soltanto il Nord dell’isola. Non possiamo dimenticare nemmeno che la Sardegna nella scorsa legislatura, grazie a questa legge elettorale, ha eletto nelle file del Pdl Luca Barbareschi.
Sull’argomento, non più di due anni fa, oltre 1.200.000 italiani firmarono per avere un referendum che chiedesse l’abrogazione della legge che, però non fu mai fatto per una decisione arbitraria da parte della Corte Costituzionale.
E’ evidente che questa legge sia anticostituzionale, nega il diritto ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti. Questo ha svuotato di contenuti la politica italiana. Dobbiamo avere il coraggio di gridare il nostro sdegno, dobbiamo dire che il parlamento di nominati non ci rappresenta e non può rappresentare un popolo cosciente e responsabile come quello italiano. Vogliamo che la Camera e il Senato tornino ad essere “la casa di tutti gli italiani”.