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E’ iniziato il trasferimento dei detenuti dal carcere di Buoncammino in attesa dell’apertura del “Villaggio penitenziario”  in fase di ultimazione  nel territorio del Comune di Uta a 20 chilometri da Cagliari. Lo annuncia Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme. 

Il primo nucleo di 25 detenuti è stato già tradotto nel carcere di Sassari.  Si è trattato di cittadini immigrati che, non effettuando regolari colloqui con i familiari, sono ritenuti meno problematici per il trasferimento. In altri casi sono stati privilegiati alcuni detenuti del sassarese consentendo loro finalmente di stare vicino ai parenti.

La fase successiva sarà gestita dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e riguarderà i ristretti in regime di alta sicurezza. Si tratta di detenuti prevalentemente siciliani, calabresi e napoletani ai quali si aggiungono quelli sardi. Saranno assegnati solo negli Istituti dove sono previste le apposite sezioni attivate attualmente a Massama-Oristano e Nuchis-Tempio. In questi casi i trasferimenti saranno vissuti con particolare apprensione oltre che dai ristretti, anche  dai familiari per le difficoltà di raggiungere le sedi per poter fare i colloqui.

Particolarmente complessa invece la traduzione dei  ricoverati nel Centro Diagnostico Terapeutico che nei casi più gravi devono essere accompagnati dai medici. Entro l’anno Buoncammino vedrà ridurre la presenza di detenuti di circa 150 unità. Ciò consentirà di gestire il trasferimento a Uta in modo meno problematico contenendo i tempi e i mezzi nell'arco nel rispetto della sicurezza.