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Maria Garau ha 91 anni e da cinquanta vive in via Sanzio numero 3, a Carbonia, nei palazzi popolari vecchi quanto la città stessa. Nell'autunno 2008 una parte del terrazzo dell'appartamento in cui abita è crollato insieme a una grossa fetta della facciata e dei locali sottostanti.

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A distanza di 5 anni l'appartamento non è ancora stato messo in sicurezza e presenta ancora seri rischi per l’incolumità degli inquilini e dei passanti.

E’ dal 2008 che la signora Maria attende un intervento di AREA, l’Azienda Regionale per l'Edilizia Abitativa, proprietaria dell’appartamento, che dovrebbe farsi carico del ripristino e della riparazione. Da allora niente è stato fatto nonostante le numerose sollecitazioni e la raccolta firme che i cittadini del quartiere hanno presentato all'Azienda titolata a risolvere il problema.

Gli unici interventi intrapresi sono stati esclusivamente di contenimento dell’area in cui è avvenuto il cedimento.

“Non bastassero i problemi di sicurezza e lo scempio al quale assistiamo ogni volta che ci affacciamo alla finestra – chiosa Enrico Muscas, figlio della signora Garau- sotto le macerie c'è la fogna, probabilmente non sigillata, e la zona è interamente infestata da ratti. La situazione è invivibile, abbiamo paura anche per l'integrità strutturale del palazzo, per chi ci vive ma anche per chi ci transita vicino, visto che le ultime manutenzioni risalgono a oltre 40 anni fa”.

Quello dell'edilizia abitativa è un problema serio e complesso che il passaggio da IACP ad AREA non ha risolto. Semmai, nel caso della famiglia Garau, è stato amplificato.

“Ci rivolgiamo ad AREA – conclude Muscas – chiedendo un intervento immediato per la sicurezza di tutti ma soprattutto per mia madre ormai 91enne che, dopo una vita di sacrifici e lavoro, non può certo continuare a vivere circondata da tutti questi pericoli e da questo degrado che non fa bene nemmeno a una città sì problematica, ma anche ambiziosa come Carbonia”.