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I tempi stringono ma il silenzio del Presidente della Regione è assordante. Lunedì  30 settembre si riaprirà nella Capitale il processo contro la “cricca” del G8. Sarà l’ultima opportunità perché la Regione Sardegna si possa costituire parte civile per recuperare i 100 milioni di euro di fondi Fas che sono stati “scippati” ai sardi per la gestione dei lavori e delle bonifiche. Soldi che finirono nelle tasche di costruttori senza scrupoli,  grazie ad una delibera del Presidente del Consiglio di allora, Silvio Berlusconi.

Un processo che vede decine di imputati tra i quali spiccano l'ex capo della protezione civile, Guido Bertolaso, l'ex Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci, il costruttore Diego Anemone, e altre 15 persone accusate di corruzione, associazione a delinquere, abuso d’ufficio e favoreggiamento della prostituzione.

Nei mesi scorsi il Governatore sardo assicurò che la Regione avrebbe avviato le dovute azioni risarcitorie, ma ancora non è chiaro cosa si intenda fare.

Il rischio è quello che anche in questo caso, come nella vicenda Quirra, la Regione arrivi in ritardo alla costituzione di parte civile e non venga quindi accolta la procedura dal Tribunale.

Ad oggi solo il Comune di La Maddalena ha provveduto a costituirsi parte civile, non vorremmo che Lunedì sera si gridi allo scandalo senza che nessuno abbia ricordato al Presidente Cappellacci che ha solo questa occasione.. non la sprechi, per i sardi sarebbe decisamente troppo.