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Da mesi sapevo di dover incontrare il Papa e da mesi più volte ho immaginato come sarebbe stata questa giornata: l'incontro con un uomo straordinariamente abile nel far risplendere tra la gente, anche quella religiosamente meno impegnata, i sentimenti più nobili che l'animo umano possa concepire.

Fin dalla proclamazione a Vescovo di Roma ho imparato ad ammirarlo per l'umiltà e per il coraggio dimostrato nel mettere in discussione le consuetudini di una Chiesa incapace, almeno fino al suo arrivo, di interpretare appieno le istanze di una società in costante cambiamento. Un Papa capace di grandiose parole d'amore e civiltà quanto di parole forti e anticonformiste come quelle pronunciate stamattina a Cagliari contro un sistema economico-finanziario mondiale reo di aver sistematicamente diviso l'umanità tra popoli oppressi e un'èlite ristretta di oppressori.

Insomma, un esempio vivente di quei valori di cui il cristianesimo si fregia a pieno titolo di essere rappresentante in un epoca in cui gli esempi positivi sono diventati ormai rarità.

Mai avrei pensato che incontrandolo gli avrei potuto stringere le mani, scambiare due baci e addirittura regalargli il mio casco. Sì il Casco, che per me, come per tutti coloro che vivono la lotta operaia, rappresenta uno strumento di orgoglio e dignità contro la condizione di svilimento e umiliazione generata dalla perdita forzata del posto di lavoro.

Al Papa, che nel suo discorso ha testualmente proferito “Non fatevi rubare la speranza”, ho mostrato una scritta nel casco che gli ho donato: “Chi non lotta ha già perso”, per dimostrargli che l'insegnamento da lui espresso poco prima sul non farci “rubare la speranza” oltre a essere accolto di buon grado, è in realtà da sempre insito in noi lavoratori in lotta del Sulcis.

Con questa massima storica spesso interpretiamo l'orgoglio e la dignità di un popolo che non si vuole arrendere e che continuerà a combattere senza perdere la speranza per un futuro migliore.

Tutto questo a parte, la giornata di oggi mi lascia un forte insegnamento: una folla enorme di sardi entusiasti era presente ad acclamare il Santo Padre, e se l'esempio di un uomo solo diventerà l'esempio di tanti, il mondo potrà davvero iniziare a cambiare.

Francesco ha tracciato la via, sta a noi seguirla.