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 ''Cercare e trovare vie di speranza, che aprano orizzonti nuovi alla nostra società''. ''Solidarietà come modo di fare la storia, come ambito vitale in cui i conflitti, le tensioni, anche gli opposti raggiungono un'armonia che genera vita''.  E l'università ''come luogo di formazione alla solidarietà'', punto di incontro tra ''chi crede e chi non crede'', in uno sforzo in cui la fede può dare il proprio contributo, senza ridurre ''mai lo spazio della ragione''.

  Questi alcuni dei suggerimenti del Papa al mondo della cultura, formulati durante l'incontro nella Facoltà teologica regionale di Cagliari, retta dai gesuiti.  "La spinta innovativa e l'attenzione ai giovani che emergono dalle sue parole ci incoraggiano: la sua visita alimenta le nostre speranze". Lo ha detto il rettore Giovanni Melis salutando Papa Francesco nell'incontro con gli esponenti della cultura sarda.

   "Qui i giovani – ha aggiunto Melis – sono costretti ad emigrare come in passato, aumentano i ragazzi che non studiano e non lavorano. Si diffondono atteggiamenti privi di speranza. E ci sono modelli effimeri diffusi dai media. Eppure noi siamo convinti che lo studio sia un investimento per la collettività".

Il rettore dell'Università di Sassari, Attilio Mastino, ha riassunto la storia dell'ateneo turritano. E, parlando della Sardegna, ha spiegato: "I laureati sono troppo pochi, c'è troppo ritardo nello sviluppo e c'è troppa disoccupazione”.