"Un'altra sceneggiata con gli amici degli amici". Così il segretario del Pd sardo, Silvio Lai, commenta l'incontro di questa mattina a Roma tra il presidente della Regione, Ugo Cappellacci e il deputato del Pdl, Salvatore Cicu, con Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea.
"Dopo il viceministro Cesaro, che doveva istituire un tavolo tecnico al Ministero per l'approvazione delle modifiche dello Statuto sardo e la rinuncia alle entrate dalla Sardegna – osserva Lai – dopo il ministro Lupi che dovrebbe essere chi propone al Governo di cui fa parte la modifica del codice doganale, adesso anche il commissario Tajani nella terza puntata della soap opera. Il fatto è che alla fine degli incontri cordialmente e amichevolmente concessi – prosegue il senatore del Pd – non c'è un solo atto a confermare le dichiarazioni del presidente della Regione e non bastano le delibere di giunta o le proposte di legge nazionali approvate per rendere credibili le bufale. Peraltro l'abitudine di raccontare incontri come se fossero conquiste e fatti concreti è una costante di Cappellacci e non vale solo per la zona franca: è successo per gli incontri in Europa sulle vicende della flotta sarda come su quelli, sempre da Lupi, sulla Tirrenia. Ma dopo gli incontri, fatti nessuno".
In serata la replica di Alessandro Serra, portavoce del presidente della Regione: “Le parole dell'on. Lai rivelano un'amara verità: il volto di chi rema contro una battaglia che non dovrebbe avere colori politici. L'incontro tra il presidente Cappellacci, i rappresentanti dei comitati Scifo, Impera e Randaccio ed il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani”, aggiunge, “è stato utile per acclarare che la strada per la zona franca integrale della Sardegna è percorribile, che la Commissione Europea darà il proprio appoggio e che, come già sostenuto in precedenza, è necessario il pronunciamento dello Stato".
"L'esito dell'incontro odierno tra Cappellacci e Tajani non è altro che la più classica scoperta dell'acqua calda, che non smentisce né aggiunge niente a quanto da me finora sostenuto. Al contrario, è una conferma: a oggi il nuovo Codice Doganale europeo impedisce la Zona Franca integrale". Lo dichiara, in una nota, l'europarlamentare del Pd, Francesca Barracciu.
"Per farla – aggiunge – bisogna modificarlo di nuovo, e che una legge possa essere modificata, che è quanto emerso dall'incontro che Cappellacci sbandiera come una qualche incomprensibile vittoria, non è certo una notizia, è un'ovvietà. Per farlo deve essere rimesso in moto tutto l'iter legislativo, che va dalla proposta della Commissione al Parlamento e al Consiglio europeo, con l'accordo politico dei 28 Capi di Stato e di Governo. Lo stesso vale per ogni proposta di posporre l'entrata in vigore del Codice e Tajani lo dovrebbe saper bene.
Era ed è collega di partito di Cappellacci – prosegue la Barracciu – eppure quando la Commissione ha presentato la proposta di Codice Doganale approvato la scorsa settimana non risulta si sia battuto perché la Sardegna fosse riconosciuta Zona Franca integrale. Torni a Bruxelles e chieda ed ottenga dai suoi colleghi commissari di presentare una proposta di modifica del Codice in tal senso e riceverà il nostro plauso. Se così sarà, finché rimarrò in Parlamento io farò la mia parte. È poi chiaro che una proposta così ha bisogno del sostegno dello Stato italiano che finora Cappellacci non ha saputo procurarsi".
"Riavviare il percorso ora – conclude l'esponente del Pd – significa due anni di lavoro, perché la legislatura europea sta finendo e così il mandato della Commissione, mentre aver agito a suo tempo avrebbe potuto forse dar migliori risultati. Oggi, insomma, Cappellacci fa ancora demagogia da campagna elettorale ed è la conferma che non ha fatto nulla di ciò che doveva essere fatto".
Pronta la replica del capogruppo Pdl in consiglio regionale Pietro Pittalis: “I chiarimenti forniti dal vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, spazzano via gli allarmismi dell'on. Francesca Barracciu".