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Slitta di una settimana l'apertura della caccia in Sardegna: le doppiette potranno iniziare a sparare dal 29 settembre e non più da domenica 22. Dopo l'ordinanza del Tar che, a seguito di un ricorso degli ambientalisti, aveva sospeso il calendario venatorio per la mancanza del parere dell'Istituto per la protezione ambientale (Ispra), il Comitato faunistico si è riunito oggi per salvare l'intera stagione venatoria non riuscendo però a garantire l'apertura regolare.

   Arrivato a tempo di record il parere dell'istituto, il Comitato, presieduto dall'assessore regionale dell'Ambiente, Andrea Biancareddu, ha rivisto il calendario recuperando una giornata di caccia per alcune specie tra le quali la pernice (20 settembre, 6 e 13 ottobre). Su questo punto i delegati delle associazioni ambientaliste si sono astenuti dal voto. Secondo Biancareddu "l'ordinanza del Tar misteriosamente afferma che la Regione deve chiedere il parere all'Ispra anche se l'amministrazione agisce nell'alveo delle norme di cui si è dotata. La legge regionale sarda, infatti, non lo prevede questo parere e quindi i giudici si sono rifatti alla legge nazionale, rilevando la norma come un principio di riforma economico e sociale".

   Il prossimo 22 ottobre è stato riconvocato il Comitato faunistico regionale che dovrà esaminare l'intero parere dell'Ispra e verificare la possibilità di variare il calendario secondo le indicazioni dell'Istituto che, però, non sono vincolanti. Intanto, polemizzando con la decisione di Biancareddu, Ignazio Artizzu si è dimesso da capogruppo Udc Fl, bollando lo slittamento come danno irreparabile ai cacciatori e alle imprese commerciali.