Parte da Carbonia la protesta in difesa del territorio alle prese con una crisi economica senza precedenti.
Durante l'Assemblea di sabato si era messo l'accento sulla ''grave situazione economica che si vive nel Sulcis Iglesiente'' e sulla necessità di trovare soluzioni con 'provvedimenti urgenti per il futuro''.
Stamane i lavoratori, dopo essersi dati appuntamento a Carbonia alle ore 6, si sono diretti a Cagliari dove hanno preso di mira la sede del Pdl all'interno della quale i dipendenti amministrativi si sono rinchiusi per evitare l'incontro. Seconda tappa il Consiglio Regionale per una breve contestazione.
Percorrendo via Sonnino e passando da via Eleonora d'Arborea i manifestanti, circa 80 aderenti al gruppo "Sulcis in lotta", si sono poi diretti al Palazzo di Giustizia di piazza Repubblica dove hanno tentato di entrare con l'obiettivo di autodenunciarsi in quanto potenziali "delinquenti" costretti, dalle istituzioni che li hanno abbandonati, a compiere qualsiasi gesto pur di sopravvivere.
Ricevuti dal procuratore della Repubblica Mauro Mura, che ha respinto la loro richiesta, i lavoratori hanno lasciato il Palazzo.
"Volevamo far capire – ha spiegato il delegato Rsu Cisl delle ditte d'appalto dell'Alcoa di Portovesme, Manolo Mureddu, uno dei portavoce della protesta – che se ci lasciano senza lavoro non potremmo far altro che diventare delinquenti per dare da mangiare alle nostre famiglie".
Una provocazione ritenuta giuridicamente irricevibile da parte del Tribunale. Ma per i giovani partiti all'alba questa mattina dal centro intermodale da Carbonia era importante far passare il messaggio.