È costato quasi 500mila euro, si sta deteriorando, non viene quasi utilizzato ed è anzi meta di vandali, di senza dimora e tossicodipendenti. Questo è il ponte che collega il Museo di Villa Sulcis alla Necropoli preistorica del Parco urbano di Cannas di Sotto a Carbonia.
Costruito con fondi europei, avrebbe dovuto facilitare il percorso tra i due siti, ma anche favorire il passaggio degli abitanti dalla zona di corso Iglesias al centro di Carbonia, in sostituzione del vecchio ponticello sul Rio Cannas.
Secondo le intenzioni dell'amministrazione comunale il ponte sarebbe addirittura dovuto diventare un “percorso” storico-culturale dal quale osservare Carbonia e apprendere la storia della città nelle varie fasi di edificazione. Per far questo si sarebbe dovuta affidare la gestione del ponte, e in particolar modo di un punto ristoro che sarebbe dovuto sorgere a metà percorso, a delle cooperative private.
A oggi non solo niente di questo è stato fatto, ma il ponte è abbandonato a se stesso (FOTO) in una situazione di deterioramento con evidenti problemi di sicurezza per chi potrebbe attraversarlo. Sono anche chiari i segni del passaggio dei vandali: cancelli elettrici rotti, per non parlare della zona dove sarebbe dovuto sorgere il punto ristoro, che per anni è stata dimora di clochard e tossicodipendenti e in cui si possono ancora oggi trovare rifiuti di ogni genere.
Solo dopo innumerevoli proteste e lamentele degli abitanti dei palazzi circostanti, l'amministrazione comunale ha provveduto, recentemente, a chiudere con un lucchetto i locali senza peraltro bonificarne l'interno dai rifiuti. Una toppa, finché il lucchetto non sarà scassinato come già accaduto in passato.
Una struttura abbandonata e senza alcun controllo. Gli abitanti di Carbonia, specie quelli più anziani e le donne, hanno paura: preferiscono non attraversare il ponte, sia per gli evidenti rischi per la propria incolumità, dovuti al deterioramento delle tavole di pavimentazione, sia per timore di fare, soprattutto la sera, incontri sgradevoli se non addirittura pericolosi.