E ora è ufficiale. Nella sfida per le elezioni regionali in Sardegna del 2014 scende in campo Michela Murgia. La scrittrice, 41enne, di Cabras, vincitrice del Premio Campiello, ha sciolto la riserva ieri sera a Nuoro nel corso dell'evento "Dies de festa" e ha accettato la candidatura a presidente della Regione.
Con lo slogan "Sardegna possibile", che riunirà gli Indipendentisti di Progres e diverse liste civiche, la Murgia ha spiegato che il suo sì "nasce dal sostegno di persone importanti e con il peso determinante di altrettante persone che – ha spiegato – ho incontrato in questi mesi e che raccontano e vivono già in questi giorni una Sardegna vera e possibile".
Il suo progetto indipendentista è però, aperto a tutti. Da qui l'appello agli altri indipendentisti ("Questo progetto è aperto e questa casa e' vostra") e agli ''amici'' del centrosinistra (qui non vi si chiede di dare un voto utile per sconfiggere un avversario ma si propone un'idea"). Da Michela Murgia non sono mancate sollecitazioni anche agli elettori del centrodestra, in particolare agli imprenditori ("questo tavolo è aperto anche per voi"), e a coloro che hanno dato fiducia al Movimento 5 Stelle ("l'entusiasmo e la rabbia devono diventare progetto, non per cercare colpevoli ma soluzioni").
Nel frattempo centrosinistra e centrodestra si avviano alle primarie di coalizione. Il centrosinistra le ha già fissate per il 29 settembre ed entro l'8 agosto, quando scadranno i termini di presentazione, si conosceranno i nomi degli sfidanti. I candidati ufficiali sono due: Francesca Barracciu, vicesegretaria del Pd e europarlamentare, e Roberto Deriu, presidente dell'Unione Province Sarde e della Provincia di Nuoro.
Sul fronte opposto il governatore Ugo Cappellacci e Mario Diana, ex consigliere regionale Pdl e ora a capo di un gruppo di opposizione nello schieramento di centrodestra.
Gli indipendentisti di Irs con il leader Gavino Sale e i sovranisti di Paolo Manichedda e Franciscu Sedda sono vicini a stringere l'alleanza con il centrosinistra, mentre il Movimento di Beppe Grillo si è dato tempo sino a settembre prima di indicare nomi e percorso in vista del voto del 2014.