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Grande successo sabato notte per il ritorno al Cala Gonone Jazz Festival sul palco di Villa Ticca con Stochelo Rosenberg. Il trio è stato introdotto da un breve concerto dei Karel Quartet, una scelta sdrammatizzata dallo humor di Francesco Pilia, membro e leader del quartetto d’archi. Il trio Rosenberg ha offerto uno spettacolo all’insegna delle corte pizzicate, con momenti in cui gli strumenti hanno creato un triangolo intorno al quale il pubblico si è stretto entusiasta. Da Night and Day a For Sephora passando per l’immancabile Django Reinhardt, Stochelo ha dimostrato di essere un personaggio estremamente versatile e accattivante, a capo di un gruppo incredibilmente simbiotico.

L’esperimento nella Grotta del Bue Marino è riuscito. A dispetto del mare agitato i suoni prodotti dagli archi dei Karel Quartet hanno cavalcato le onde con il loro Gershwin. L’allegria e lo spirito di Pilia non sono mancati e hanno tenuto vivo l’interesse degli spettatori intermezzando i brani con piccoli aneddoti sul compositore e qualche battuta legata alla loro esibizione. Il concerto è stato aperto con The Man I Love, continuando con brani tratti dall’opera Porgy and Bess. Un contatto che ha portato il pubblico su un piano del tutto informale e amichevole, nonostante il contesto classico.

Giornata ricca domani lunedì 29 luglio. Si parte alle 11,30 nello splendido scenario delle Grotte del Bue Marino con un'esibizione unica. Il leader sinti Stochelo Rosenberg suonerà insieme al polistrumentista e compositore nuorese, Battista Giordano. Spazio anche per il grande schermo. Sempre lunedì 29 luglio alle 21,30 la kermesse si sposta al Teatro comunale di Cala Gonone per la prima del docu-film “Hope. Le nuove migrazioni – Sardi a New York” di Alex Kroke e Gianluca Vassallo. 

Il trend del “largo ai giovani” continua con il concerto di lunedì alle 22,30 sempre al Teatro comunale di Cala Gonone: di scena il Giovanni Guidi Trio (Giovanni Guidi, Francesco Ponticelli e Enrico Morello), con il suo “On the Brink”.  

Ultima serata all'insegna della tradizione. Martedì 30 luglio lo scenario per la serata conclusiva sarà la cantina di Dorgali. Alle 21,30 la rassegna si chiuderà con un tuffo nella tradizione, dai sapori tipici alla musica. Si parte con “Humus – i sensi e l’arte”, con le degustazioni guidate di vini e formaggi di Dorgali, poi il testimone passa al  Calagonone Jazz Trad  protagonista di un concerto con un’interessante rivisitazione delle radici musicali sarde che vede  riconfermata la presenza di Gavino Murgia al sassofono e come tenore.