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Da tempo riempiono le radio e i quotidiani locali i botta e risposta tra una parte del Movimento 5 Stelle del Sulcis e la Portovesme srl, unica azienda ancora operativa tra quelle metallurgiche e che garantisce oltre 1500 buste paga al territorio.

Secondo gli attivisti del M5S la Portovesme non darebbe abbastanza garanzie per quanto riguarda il rispetto dei vincoli ambientali e per l'utilizzo dei fumi di acciaieria, materia prima che negli anni scorsi fu sotto i riflettori per via di un referendum che ne chiedeva il divieto di importazione.

 

Da parte della Portovesme continuano invece ad arrivare ampie rassicurazioni sul rispetto delle normative vigenti e soprattutto sul forte impegno che l'azienda intende mettere nel territorio per il proseguo delle attività produttive e il mantenimento delle buste paga. Nel dibattito in corso irrompe proprio in queste ore anche il Segretario Nazionale Fialc-Cisal, sindacato tra i più importanti a livello nazionale per numero di iscritti, Alessandro Massidda dipendente della Portovesme che chiede un forte e definitivo chiarimento ai parlamentari sardi Cinque Stelle per quanto riguarda le posizioni del MoVimento sul futuro delle industrie nel Sulcis Iglesiente. “Alle scorse elezioni insieme a tanti colleghi abbiamo votato convintamente per Grillo, ma ultimamente nei confronti della Portovesme è in corso un vero e proprio tentativo di criminalizzazione da parte di esponenti locali del M5S che quasi ossessionati dall'unica azienda ancora aperta che con grandi sforzi mantiene inalterata la propria capacità produttiva e occupazionale, stanno dando il via a un'opera di mistificazione e falsificazione della realtà”, dichiara Massidda. “La Portovesme ha sempre dimostrato con dati alla mano di rispettare le normative vigenti e tutti gli adempimenti previsti per legge, non si capisce quindi questo accanimento da parte di chi, probabilmente, non è neanche mai entrato all'interno di uno stabilimento”, continua. “In queste ore, come Segretaria Nazionale Fialc-Cisal, ci stiamo apprestando a mandare delle richieste di chiarimento ufficiale ai parlamentari sardi del M5S per capire se effettivamente il Movimento di Grillo in Sardegna è a favore della chiusura della Portovesme e del licenziamento di oltre 1500 padri di famiglia”, conclude Massidda.

 

Certamente i tanti lavoratori che hanno accolto e votato Grillo nel Sulcis, territorio dove il M5S ha registrato il record di consensi in Sardegna, non si aspettano posizioni oltranziste contro un modello di sviluppo che attualmente, volenti o nolenti e in assenza di alternative, rappresenta ancora l'unica realtà perseguibile per oltre 8000 famiglie. E naturalmente i parlamentari 5 Stelle che nel territorio hanno ottenuto un grande consenso elettorale dovranno, perlomeno nel breve periodo, necessariamente fare i conti con l'assenza di alternative e di fantomatici piani di riconversione industriale e battersi per l'inevitabile mantenimento delle buste paga salvando tutto ciò che si può salvare di quel Polo Industriale che per decenni ha dato benessere e prosperità alle famiglie del Sulcis.