La città cresce. Il calo demografico si arresta, invertendo, per la prima volta dopo decenni la tendenza: 249 abitanti in più. Decisivo il boom degli stranieri, aumentati in un anno del 13 %. La bella sorpresa nell’atlante demografico. Nel 2011 i registri dell’anagrafe contavano 156 mila 389 abitanti, mentre nel 2012 ne contano 156 mila 538. Un aumento minimo (249 abitanti in più in un anno) ma pur sempre un accrescimento. Soprattutto alla luce del trend (almeno decennale) che vedeva il capoluogo perdere circa mille abitanti l’anno.
Il quartiere che più è cresciuto in termini di popolazione in un anno è Stampace (+ 4, 7 %), segue il borgo vecchio di Sant’Elia ( + 3, 6 %) e poi Is Campus (periferia della città, zona di espansione edilizia col 3, 1 di abitanti % in più). Mentre calano Barracca Manna (- 4, 5 %), Tuvumannu (3, 3 %) e Bonaria ( 2, 7 %). Resta drammatico il dato dell’età anagrafica: con gli over 65 cagliaritani che sono quasi il quadruplo rispetto agli under 10 (38 mila 837 contro 10 mila 259). Quartiere Europeo, Cep e la Vega sono i rioni con meno bimbi, che invece abitano prevalentemente a Barracca Manna e Is Campus (zone di espansione edilizia meta quasi obbligata delle giovani coppie cagliaritane) e il borgo nuovo di Sant’Elia). Questi ultimi tre quartieri risultano anche quelli meno abitati dagli ultrasessantacinquenni, che invece abbondano al Cep, a Genneruxi e a Is Bingias.
Resta tuttavia in piedi il problema della fuga delle giovani coppie dal capoluogo spaventate dai prezzi del mattone. Perché sono proprio gli “interessati alla riproduzione”, come spiegano gli esperti di statistica. Il risultato, dal punto di vista sociale, è un rapido invecchiamento della popolazione cagliaritana, che fa nascere la necessità di studiare e la città a misura di nonnino. Dato curioso: i single scelgono di vivere nel centro storico: Castello, Marina, Villanova e Stampace, mentre le famiglie numerose si trovano a Sant’Elia (borgo vecchio e borgo nuovo), a Is Campus e nel Quartiere Europeo. Decisivo quindi il boom degli stranieri passati in un anno da 5 mila 929 a 6 mila 658 (un aumento del 13 %, 729 unità). Filippini, ucraini e romeni le cittadinanze più numerose in città. “Abbiamo la possibilità di avere dati più precisi grazie al censimento”, spiega il vicesindaco Paola Piras, “e alla collaborazione della consulta degli stranieri che ci ha messo in contatto con i tanti residenti cagliaritani non registrati”. Lo studio dei dati sarà alla base delle politiche che l’amministrazione comunale metterà in atto.
Decisivo il confronto coi numeri dell’area vasta, operazione che sarà messa a punto all’inizio del 2014. Il problema ce l’hanno ben chiaro tutti i cagliaritani: in città i prezzi delle case sono al di fuori della portata delle possibilità dei giovani costretti sempre più spesso all’emigrazione nell’hinterland, dove però i servizi sono assenti. Una piaga che genera pendolarismo, traffico e che incide sulle casse del Comune. “Abbiamo in mente due soluzioni per risolvere il problema”, conclude il vicesindaco, “nuovi alloggi popolari e incentivi per l’affitto alle giovani coppie”.