E’ in graduatoria per la casa popolare dal 1990. Ma non si arrende. E quella speranza che lo accompagna dagli anni in cui trascorreva le notti in un’abitazione diroccata in via dei Conversi, la coltiva ancora oggi. Angelo Frau, 66 anni, cagliaritano, storico venditore ambulante di esche da pesca, volto noto da decenni di viale la Playa, ospite del centro di solidarietà Giovanni Paolo II, lancia un appello per avere un tetto dignitoso per sé e per la propria compagna. “Voglio la casa popolare, sono invalido. Mi spetta. Se qualcuno può”, chiede commosso, “mi aiuti”.
In città è molto conosciuto. Per oltre vent’anni Angelo Frau ha gestito una “capanna” in viale Playa, quattro tavole e un bancone sul marciapiede per la vendita di “tremuligia”, esche per la pesca sportiva. “Acquistavamo le cassette dai pescatori dello stagno di Santa Gilla”, ricorda Frau, “ogni cassetta aveva 300 esche. Acquistavamo a 20 e rivendevamo a 25/30 euro, venivano tantissimi clienti, tanti pescatori che frequentavano la laguna e guadagnavamo bene. Poi i vigili ci hanno demolito la “capanna” abbiamo dovuto arrangiarci con un banchetto e un ombrellone, ma 4 anni fa”, conclude, “ci hanno fatto sgomberare anche quello”.
Qualche tempo come guardiano in uno stabile diroccato in via dei Conversi e poi il ricovero nella struttura comunale davanti all’Anfiteatro romano e a pochi passi dal convento dei Cappuccini. Oggi passeggia in viale Sant’Ignazio e lo aiutano la compagna, ospite del centro per le donne, e un bastone in legno. “Aspetto un alloggio dal Comune”, chiede, “sono in graduatoria dal 1990, ma fino ad oggi nessuno mi ha aiutato. Eppure sono invalido. Ora, dopo aver lavorato una vita, sono costretto a vivere separato dalla mia compagna di una vita. Chi può faccia qualcosa”.