La Sardegna dà voce ai cittadini… ma i cittadini non rispondono! Si potrebbe sintetizzare così il primo mese di vita della piattaforma di e-democracy Sardegna secondo te.
Era il 17 giugno 2013 quando, in pompa magna, il presidente delle Regione, Ugo Cappellacci presentava il progetto di democrazia partecipata, Sardegna secondo te appunto. Annunciata come una piattaforma di e-democracy, avrebbe dovuto coinvolgere migliaia e migliaia di sardi nelle scelte strategiche della Regione. I primi temi per il confronto democratico, Zona Franca integrale e Flotta sarda, ovvero le principali battaglie della prossima campagna elettorale di Cappellacci, miravano ad una partenza col botto. Del resto, il progetto di partecipazione civile era stato presentato con una campagna pubblicitaria che vedeva in bella mostra il viso del Presidente e che a oggi, quasi a un mese dal lancio, mostra un risultato di coinvolgimento dei sardi a dir poco disastroso. Solo 272 persone sono iscritte al sito, pochissimi gli spunti di dibattito (al tema della zona franca sono dedicate appena poche righe di spiegazione).
Durante la conferenza stampa di presentazione, Marcello Barone, amministratore delegato della società in house Sardegna IT per lo sviluppo e la gestione dei progetti e dei servizi di innovazione tecnologica (la società che ha curato la realizzazione ndr) annunciava l’organizzazione di team molto corposo che la presidenza della regione aveva messo in campo. Sforzi vani, evidentemente: appena 23 commenti sulla Zona Franca e 17 commenti sulla Flotta sarda. Un flop non programmato, se si pensa che il sistema era stato testato per sopportare l'accesso contemporaneo di migliaia e migliaia di utenti.