Sempre più turisti. E sempre più tavolini e ombrelloni a disposizione nelle piazze più belle del centro. Ma si restringono così gli spazi per i bimbi delle giovani coppie dei residenti. E anche il paesaggio rischia lo stravolgimento. Marina e Stampace sono la fotografia della città che cambia. E secondo i consiglieri comunali Enrico Lobina (Federazione della sinistra) e Giovanni Dore (Idv), autori di un’interrogazione presentata al sindaco e all’assessore al Turismo Argiolas, l’amministrazione ha il dovere di intervenire per bilanciare, attraverso le modifiche al regolamento sull’utilizzo del suolo pubblico, le esigenze di ristoratori e baristi con quelle delle famiglie e del paesaggio.
Il documento parte da un presupposto: tavolini e gazebo eccessivamente ingombranti, o paesaggisticamente sgradevoli, divengono, invece che una risorsa per la città, un elemento che ne diminuisce la bellezza, nonché il valore. E cita il caso di piazza Yenne dove insistono e si affacciano diversi beni riconosciuti “Patrimonio edilizio di rilievo”, come palazzo Rossi-Pipia, progettato da Gaetano Cima, ed altri edifici residenziali, o come la colonna miliare del 1822 e la statua di Carlo Felice, riconosciuti dal Piano Paesaggistico Regionale come beni identitari. E di piazza Santo Sepolcro, sagrato della chiesa monumentale del Santo Sepolcro, meritevole di particolare tutela ed attenzione ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio
Ricorda poi l’obiettivo dell’amministrazione comunale: rendere sempre più il centro storico un’area a misura di bambino ed accogliente per le giovani coppie, mentre proprio Marina e Stampace sono carenti di aree pubbliche attrezzate a parco o per il gioco e lo sport.
E proprio piazza Santo Sepolcro, è stata da tempo individuata dalle giovani coppie dei due storici rioni, come quella più adatta, dato anche il suo carattere pedonale, “per fare vivere la città da bambine e bambini nelle ore serali”. Tanto che alcune famiglie, nel giugno dello scorso anno, avevano richiesto, attraverso una petizione all’amministrazione comunale, di preservare la piazza da possibili occupazioni di tavolini almeno nella fascia oraria pomeridiana, per garantire pieno accesso al suolo della piazza e maggiore sicurezza durante il gioco per l’assenza di ingombri.
Invece, scrivono Lobina e Dore, quest’estate diverse attività commerciali hanno installato numerosi tavolini, impedendo che detta piazza possa continuare ad essere usufruita dalle bambine e bambini di quello e altri quartieri nelle ore pomeridiane, sino alle ore 20 circa”. E, ampliando il raggio, passano poi all’elenco di tutte le violazioni ai regolamenti nelle piazze del centro: l’ingombro reale degli spazi, alle tipologie di arredi utilizzate (spesso in netto contrasto con quanto prescritto dagli specifici regolamenti a scapito del decoro urbano), alla presenza di arredi, “oltre che indecorosi, recanti scritte pubblicitarie non consentite, alla presenza di gazebo diventati, col tempo, strutture assimilabili a volumi edilizi non aventi più caratteristiche di amovibilità”.
I due consiglieri di maggioranza, auspicano così che piazza Santo Sepolcro, almeno per quest’anno e in attesa di ulteriori delibere finalizzate al pieno rispetto della normativa in merito ai Beni culturali, possa essere liberata negli orari 16-20, come proposto da un comitato spontaneo di cittadini o negli orari 17-20 (“in cui le bambine ei bambini utilizzano liberamente lo spazio pubblico”).
E chiedono così al sindaco e all’assessore alle Attività produttive: “quali siano gli indirizzi politici e amministrativi della Giunta in tema di piano di occupazione delle aree, in particolare modo nel centro storico, in relazione alla tutela del decoro urbano e del patrimonio culturale e paesaggistico della città, nonché alla piena fruizione da parte di tutta la popolazione dello spazio pubblico e quali siano gli indirizzi politici ed amministrativi della Giunta volti a garantire l’utilizzo della piazza Santo Sepolcro, vista la vocazione assunta in questi anni”.