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Un’accelerata sulla revisione dell’articolo 10 dello statuto. E i tavoli tecnico con Governo e comitato sulla zona franca integrale. È quanto ha ottenuto il presidente della Regione Ugo Cappellacci dalla trasferta odierna nella Capitale. “Abbiamo ottenuto un'apertura significativa dal Governo. Prendendo atto del livello di definizione della nostra rivendicazione riguardo alla revisione dell'articolo 10 dello Statuto il viceministro Casero ha assunto l'impegno ad imprimere un'accelerazione. Per noi”, aggiunge, “questo processo può condurre a dare stabilità alla riduzione dell’irap e incidere sulle accise e conseguentemente sulle concrete prospettive della nostra isola”. Non solo. “Da parte del viceministro abbiamo ottenuto anche la disponibilità ad un confronto immediato e senza preclusione alcuna sulla zona franca integrale della Sardegna. Già dalla prossima settimana”, annuncia, “i tecnici delle rispettive amministrazioni saranno al lavoro per un dialogo che sarà sia tecnico che politico e che vedrà la partecipazione anche dei movimenti”. Il presidente ha ringraziato i partecipanti e ha aggiunto che “la zona franca può essere lo strumento che, compensando gli svantaggi dell'insularità, contribuisca a rialzare la Sardegna dalla crisi e a creare opportunità per l'impresa e per il lavoro”, e ha invitato l’opposizione a unirsi alla lotta.

Alla mobilitazione anche una delegazione del Popolo Antiequitalia, uno dei primi movimenti a fondare i Comitati pro Zona franca. "Non servono le spaccature e questo argomento non può essere usato per la campagna elettorale – ha detto Fabrizio Fadda – la discussione deve esser tecnica e non partitica per arrivare a dare alla Sardegna la facoltà di poter applicare la zona franca".

Pronta la replica del centrosinistra. Il consigliere regionale Pd ed ex presidente della Regione Renato Soru chiede di "recuperare i cinque miliardi di euro della vertenza entrate dal 2009 ad oggi e poi pensare ad una zona franca del lavoro in Sardegna, utilizzando una parte di queste risorse per abbattere i costi del lavoro e creare vantaggi fiscali per le imprese e le famiglie.  Piuttosto che non far pagare l'iva sul gelato, sulla benzina per le Ferrari o sugli ormeggi a Porto Cervo “, ha aggiunto Soru, “credo sia più interessante rendere più competitivo il territorio dell'Isola sul fronte dell'occupazione degli investimenti per lo sviluppo. In ogni caso servono risorse, almeno 2,5 miliardi di euro, per fare fronte alla minore compartecipazione di Iva o accise, come nell'idea di Cappellacci, o per dare vantaggi fiscali sul lavoro e per le imprese, come ho proposto. Per questo motivo – ha aggiunto – occorre andare a Roma e esigere gli assegni già firmati con la Vertenza entrate che secondo Cappellacci rappresentano dal 2009 un accordo peggiorativo per l'Isola, altrimenti occorrerà tagliare la sanità e un pezzo di politiche sociali". Secondo Soru, l'idea del Governatore, "oltre che confusa dal punto di vista tecnico", servirebbe a "vendere un po' di fumo e ingannare la disperazione della gente: non è neppure un'idea sua, ma l'ha cavalcata".

"Diciamo sì alla zona franca, ma l'eliminazione della quota del 90% dell'Iva e del 75% delle accise comporterebbe una minore disponibilità nel bilancio regionale di 3 miliardi di euro". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio delle autonomie locali e sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, che ha introdotto a Cagliari la mobilitazione del centrosinistra sulla zona franca alla quale hanno preso parte circa 400 persone.