Seduta sospesa per cinque minuti e bagarre in Aula. Il capogruppo di Sardegna è già domani, Mario Diana, ha chiesto il voto segreto sul suo emendamento che sopprime l'articolo 27 della legge elettorale che riguarda la parità di accesso alle cariche elettive. Con l'istanza di recepire la legge elettorale delle Regioni a statuto ordinario nella parte inerente l'espressione di voto, l'emendamento di Diana, se approvato, non solo modificherebbe il testo dell'attuale riforma ma farebbe decadere tutti quegli emendamenti che puntano ad inserire nel provvedimento la doppia preferenza di genere.
Secondo Paolo Maninchedda (Psd'Az) "Si tratta di un gesto ignobile, perché rappresenta un tentativo di non farci votare sulla doppia preferenza di genere", ha tuonato il sardista Paolo Maninchedda che poi si è rivolto con parole molto due nei confronti di Mario Diana, tanto che la presidente del Consiglio, Claudia Lombardo, ha sospeso la seduta. Un appello affinché venga ritirata la richiesta di voto segreto è arrivato da più parti ed è stato trasversale: da Gabriella Greco (Pdl) a Michele Cossa (Riformatori), da Mario Bruno (Pd) a Efisio Arbau (Segd-La Base).