Il sequestro di un ragazzino. E poi la telefonata con Emilio Fede. Emergono nuovi particolari dalle intercettazioni ambientali sull'ex ergastolano Graziano Mesina, arrestato il 10 giugno a Orgosolo poiché accusato di essere a capo di un'organizzazione dedita al traffico di droga, furti e rapine.
Secondo quanto riporta oggi il quotidiano L'Unione Sarda, grazie alla microspia che cinque anni fa i carabinieri di Nuoro avevano installato sulla Porsche Cayenne di Mesina, gli inquirenti hanno scoperto che l'ex ergastolano sardo negli ultimi anni si occupava principalmente di mediazione finalizzata al recupero crediti, aveva rapporti con diversi personaggi famosi e invitò uno dei 25 arrestati della presunta banda, Giovanni Antonio Musina, a rapire un ragazzino di 13 anni.
L'intercettazione – scrive L'Unione Sarda – è datata 6 aprile 2012. Mesina è in macchina con Musina. Parlano di un uomo di Bono (Sassari), per recuperare dei soldi Mesina non esita a intimare all'amico di "prendere il figlio di quello".
Dalle intercettazioni emergono poi altre vicende, come la richiesta fatta dall'ex direttore del TG4, Emilio Fede, nell'aprile del 2011. Fede avrebbe chiesto un favore a Mesina per la figlia di un suo amico. Il giornalista spiega all'ex ergastolano che il padre aveva avuto problemi con la giustizia e la figlia, che lavorava a Tempio Pausania, veniva maltrattata.
Spunta anche il nome di Marina Berlusconi. Il 17 luglio dello scorso anno – riporta il quotidiano sardo – Mesina (che non ha la patente) parte con l'autista a bordo della sua Porsche Cayenne. Poi i due si fermano e scendono, ma la microspia registra ugualmente la conversazione. Mesina dice che per l'affare che ha concluso con Marina Berlusconi ha guadagnato tanti soldi. Potrebbe riferirsi alla mediazione per i terreni di Costa Turchese venduti dal pastore Paolo Murgia ad una società del Gruppo Fininvest dopo una lunga battaglia giudiziaria, vicenda su cui indagano gli inquirenti.