Il piccolo mercato di Santa Chiara, nel quartiere di Stampace, vive una lenta agonia.
Nella struttura, che nel 2012 ha fatto registrare un passivo di circa 115mila euro a fronte di un ritorno economico di appena 19mila per le casse comunali, su 15 box solo dieci rimangono aperti. La fila centrale è da tempo tristemente vuota, i clienti sono pochi e arrivano quasi tutti dai rioni vicini: Castello, Marina e, naturalmente, Stampace.
“Bisogna riaprire l’ingresso da via Santa Margherita – spiega Fabio Piras che al mercato ha un box di frutta e verdura – e potenziare i collegamenti con Castello. Ma quello che più serve sono i parcheggi. Dovrebbero consentire alle auto di sostare a pagamento nella Salita Santa Chiara”.
È questa la lamentela principale degli operatori del mercato. “È un circolo vizioso: noi portiamo poca merce, perchè arrivano pochi clienti, i clienti non vengono perché non sanno dove lasciare l’auto e perché noi abbiamo poco da offrire”, continua Piras.
Quello che allontana i cagliaritani dal piccolo mercato stampacino è anche un problema culturale, visto che si tende sempre più a preferire la grande distribuzione alle realtà rionali. Le città mercato sono più comode da raggiungere, con più parcheggi a disposizione, ma spesso offrono ai clienti prodotti di importazione.
Il rilancio della struttura non può che passare, però, per un deciso intervento del Comune di Cagliari. L’assessorato alle Attività produttive pensa di smantellare i box centrali, per lasciare spazio a un’area dedicata alla degustazione dei prodotti tipici sardi e caratteristici del mercato. “All’interno del mercato ci sono pochissimi operatori ed essendoci diversi box vuoti abbiamo deciso di unificarli e metterli a bando”, ha spiegato l’assessore Barbara Argiolas.