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Bloccati i porti dell’Isola. Decine di Tir si sono posizionati di traverso davanti agli ingressi per protestare contro il caro-traghetti e il monopolio dei collegamenti. La manifestazione promossa da Trasporto Unito e dal movimento Unidos Sardegna è scattata a mezzanotte dai porti di Cagliari (al Porto canale), Olbia e Golfo Aranci, proseguita quattro ore dopo a Porto Torres e convolge circa duecento autotrasportatori

Nel capoluogo, di fronte ai cancelli del molo Dogana è stato disteso per terra uno striscione con la scritta "Basta monopoli" e mostrato lo striscione "Sardegna libera". Per il momento, ha spiegato il deputato Mauro Pili (Pdl), tra i promotori dell'iniziativa, viene consentita l'uscita dei mezzi dagli scali, ma non l'ingresso. La protesta dovrebbe continuare anche stasera quando dalla Sardegna partiranno i traghetti passeggeri per gli scali della Penisola.

Il blocco dei porti mette a rischio l'attività dei produttori dell'ortofrutta. Danni stimati dai 50 ai 100 mila euro giornalieri ad azienda". Il blocco dei porti della Sardegna rischia di generare ingenti danni per i produttori dell'ortofrutta che non possono consegnare e vendere le merci, con danni stimati dai 50 ai 100mila euro giornalieri. La denuncia è della Copagri e di Copos (che raggruppa 11 produttori dell'ortofrutta). "Se la protesta contro il caro traghetti messa in campo dagli autotrasportatori dovesse durare quattro giorni, come è stato annunciato provocherebbe danni economici rilevanti – ha sottolineato Paolo Mele coordinatore di Copos – siamo d'accordo sulla battaglia contro i rincari dei traghetti che insieme alla mancata continuità territoriale da sempre costituiscono un aggravio per gli imprenditori sardi con costi aggiuntivi esorbitanti sul trasporto delle merci fuori dall'isola, ma questa modalità di protesta, unilaterale e non condivisa con tutti gli attori delle merci deperibili, ostacola la nostra attività che così viene doppiamente penalizzata. Non è possibile raggiungere le piattaforme di distribuzione, quindi non potendo effettuare le consegne rischiamo di perdere le commesse e di dover pagare delle penali per la mancata vendita. Oltre la beffa il danno: le merci si deteriorano". 

Sulla stessa posizione anche il presidente di Copagri, Ignazio Cirronis: "l'agitazione promossa da Unidos di Mauro Pili sta danneggiando i produttori ortofrutticoli sardi, mi domando come sia possibile pensare ad azioni di lotta che dovrebbero tutelare i produttori sardi che esportano se poi li si danneggia nel quotidiano impedendo a merci deperibili di varcare il Tirreno".