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Il 22 settembre Papa Francesco sarà in città. I detenuti confidano in una visita del Pontefice al carcere di Buoncammino. E scrivono una lettera toccante al Santo Padre

 

Santità amatissima;

siamo i detenuti ristretti in regime di “Alta sicurezza” del Carcere di Buoncammino in Cagliari e siamo oggi voce di quasi 500 detenuti di questa struttura carceraria.

Con viva gioia abbiamo appreso la notizia della sua visita in Sardegna, in particolare alla città di Cagliari, il prossimo 22 Settembre. A questa notizia non possiamo evitare di farle pervenire, attraverso il nostro Cappellano, il nostro invito a visitarci. In un momento come questo dove tutto il pianeta terra sembra imprigionato da disvalori e diviso da egoismi a discapito di chi non regge il passo del più forte; ebbene, noi abbiamo finalmente sentito dalle sue parole un raggio luminoso di umiltà e semplicità, e questo ci riempie il cuore di speranza.

Da cagliaritani e non, conosciamo almeno in parte la storia della Madonna di Bonaria, Patrona della Sardegna, e ci ha commosso quando lei ha raccontato la sua storia, accostandola alla città di Buenos Aires, di cui lei è stato sino a poco tempo fa Pastore.

Non intendiamo inseguire affinità improprie, ma è significativo che il Carcere nel quale siamo detenuti sta sul colle del Buoncammino, dando nome anche alla struttura comunemente chiamata “Carcere di Buoncammino”; inizia con “Buon” e potremo chiamarlo anche “Buenastrada”.

Abbiamo ben presente la sua visita al Carcere minorile in occasione del Giovedì della settimana Santa, che ci ha profondamente coinvolto e colpito; nessuno di noi ricorda un gesto così forte verso gli ultimi, e ci viene in mente la frase di un pensatore: “la gloria maggiore non è nel non sbagliare ma nel risollevarsi ogni qual volta si cade”.

Ci regali, Santo Padre, il dono di una preghiera con lei, una stretta di mano, una parola che consoli e che rafforzi e confermi la nostra speranza.

La ringraziamo infinitamente!.

 

I Detenuti della Casa Circondariale di Buoncammino in Cagliari